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Quel rapporto sul Covid che Speranza & Co. chiesero di ritirare
Oggi 07-11-25, 08:14
Diventa un caso l'audizione, ieri, di Francesco Zambon, dirigente medico presso la Aulss2 Regione Veneto, già ufficiale tecnico dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), davanti alla commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del Covid. Tutto ruota intorno al rapporto redatto all'epoca dalla squadra di ricercatori di Venezia, coordinati da Zambon stesso, che avrebbe potuto salvare tante vite umane ed intorno a cui si sono scatenate tali e tante resistenze che sono poi culminate nel ritiro di un documento importante. «Roberto Speranza deve necessariamente fare chiarezza. Zambon ha riferito di missive che proverebbero un coinvolgimento del ministero della Salute, di cui Speranza era a capo, nel ritiro di un rapporto che Zambon era stato incaricato dall'Oms di redigere sulla risposta dell'Italia al Covid, giacché il nostro Paese era stato il primo a far fronte all'impatto del virus proveniente dalla Cina. Il rapporto di Zambon era molto critico, sollevava infatti il problema dell'impreparazione dell'Italia. Si tratterebbe di un fatto gravissimo, perché il rapporto in questione avrebbe potuto fornire strumenti utili per salvare vite», sottolinea in una nota la deputata Alice Buonguerrieri, capogruppo di Fratelli d'Italia nella commissione parlamentare Covid. Per i parlamentari della Lega, Claudio Borghi ed Alberto Bagnai, è emersa «un'incredibile presentazione di documenti che testimoniano in modo inoppugnabile l'interesse principale dell'Organizzazione mondiale della sanità, ovvero i soldi. "Guadagni", potremmo dire, a scapito dell'indipendenza e della professionalità dei ricercatori. Ora è tutto scritto nella documentazione e nelle mail: anche nei giorni più critici della pandemia, occorreva blandire Speranza in modo tale da non compromettere alcuni finanziamenti, destinati a sedi principesche. Insistiamo perché il governo valuti l'opportunità di seguire l'esempio degli Stati Uniti e smettere di finanziare questa organizzazione, affidando i denari risparmiati al nostro Servizio sanitario nazionale». Interviene anche il presidente della commissione parlamentare di inchiesta sul Covid, il senatore Marco Lisei, di FdI, che interpellato telefonicamente da Il Tempo commenta: «L'audizione di Zambon è stata preziosa, le sue dichiarazioni andranno lette unitamente a quelle fatte da Guerra ed alle comunicazioni che hanno prodotto. Al momento mi pare che entrambi concordino su una cosa: ministero della Salute, Speranza e Oms si sarebbero attivati sia per modificare il contenuto del report di Zambon, sia per evitarne la pubblicazione. Con quale ruolo e azioni singolarmente lo capiremo meglio. Certo è che questa vicenda, a prescindere dalle singole responsabilità, è una brutta pagina per la trasparenza e l'indipendenza che l'Organizzazione mondiale della sanità dovrebbe garantire e istituzioni governative dovrebbero garantire. Quel report, se pubblicato tempestivamente, poteva aiutare tante nazioni e salvare molte vite».
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