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Ragazza morta dopo il trapianto del midollo, chiesta condanna ai medici
16-06-2025, 17:51
Il pubblico ministero Pietro Pollidori ha chiesto condanne comprese tra un anno e mezzo e due anni di reclusione per i due medici dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, coinvolti nella vicenda clinica di Elisabetta Federico, morta a soli 17 anni nel novembre 2020 a seguito di un trapianto del midollo osseo. Secondo la ricostruzione della Procura, la paziente – affetta da una malattia del sangue fulminante – sarebbe deceduta per uno shock settico causato da un'infezione batterica e 12 ore di agonia. I due medici sono imputati per omicidio colposo. Le indagini si sono concentrate sulla presunta negligenza nella gestione clinica della ragazza. In particolare, la dottoressa incaricata della ricerca del donatore – difesa dall'avvocata Licia D'Amico – è accusata di non aver adottato misure adeguate nella selezione e gestione del trapianto. L'altro medico, assistito dal legale Gaetano Scalise, avrebbe invece gestito in maniera inadeguata il trattamento pre e post operatorio, in particolare nella risposta alle complicanze infettive. Lisa era stata ricoverata il 7 ottobre 2020 al Bambino Gesù per essere sottoposta all'intervento, atteso da tempo. Pochi giorni dopo l'operazione, le sue condizioni cliniche si sono aggravate. La famiglia della ragazza – rappresentata dagli avvocati Francesco Bianchi e Andrea Aiello – lotta da anni per condannare i medici. Il mese scorso i genitori hanno pubblicato un libro edizione Feltrinelli ''Le tre vite di Lisa'' raccontando la storia della figlia, dall'adozione in Ucraina alla morte drammatica in Italia. La sentenza è attesa per il mese di luglio.
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