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Reati giù negli ultimi 10 anni. I dati che smentiscono i teoremi della sinistra
Oggi 15-11-25, 14:05
"Non possiamo permettere che il dibattito pubblico venga condizionato da letture allarmistiche": il ministro dell'interno, Matteo Piantedosi, sbugiarda la sinistra e risponde, numeri alla mano, alle false accuse di fare troppo poco sul fronte dell'ordine pubblico. Durante il suo intervento alla quarantaduesima assemblea nazionale dell'Anci, il titolare del Viminale ha inchiodato le opposizioni alla realtà che descrive una situazione tutt'altro che emergenziale. “Rispetto a dieci anni fa registriamo un calo complessivo dei reati dell'11% - ha esordito il ministro – nei primi otto mesi del 2025 si registra un ulteriore decremento dell'8% rispetto allo stesso periodo del 2024". Numeri che lasciano poco spazio a dubbi e che sono, secondo le parole del ministro, “la dimostrazione che la sicurezza non è uno slogan ma un impegno quotidiano". Impegno quotidiano che si traduce in una rinnovata presenza territoriale delle forze dell'ordine, sulla prevenzione e sul coordinamento con i sindaci. Ma non solo, il ministro ha insistito sul fatto che "la percezione dell'insicurezza cresce spesso più dei reati stessi – e che proprio per questo – serve un'assunzione collettiva di responsabilità, istituzionale e politica". Risposta doverosa da parte di Piantedosi agli attacchi del dem Stefano Bonaccini, del leader pentastellato Giuseppe Conte e della sindaca di Genova Silvia Salis, tra i più ferventi critici della maggioranza e del governo sul tema della sicurezza nelle ultime settimane. "Non possiamo permettere che il dibattito pubblico venga condizionato da letture allarmistiche” ha quindi chiuso il suo contrattacco Piantedosi, con numeri che ancora una volta testimoniano l'operato del governo e il suo impegno ai fianco dei cittadini.
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