s
Report, il 94% delle inchieste sul governo. Ma con Draghi la politica era sparita
Oggi 10-11-25, 12:42
Il guardiano del potere. Il mastino che non molla mai la presa. Le inchieste che scoperchiano le malefatte dei politici. L'essenza stessa del giornalismo, che Report ha declinato a missione di vita. Ieri è stata la volta di una nuova puntata sul Garante della privacy e dei suoi presunti legami con FdI, nello specifico su un incontro istituzionale avvenuto nell'autunno 2024 tra un componente dell'authority, Agostino Ghiglia, e il responsabile per le relazioni di Meta in Italia (Ghiglia ha replicato che i «fatti sono stati travisati»). Tutto molto bello, non fosse per la platealità di una serie di numeri che evidenziano come tutto ciò avvenga solo quando c'è il centrodestra a Palazzo Chigi, salvo poi quasi scomparire quando governa la sinistra. Cifre dettagliate, che il senatore di Fratelli d'Italia Raffaele Speranzon, durante l'ultima audizione in Commissione di Vigilanza sulla Rai, ha illustrato nei dettagli. Prendiamo come confronto il periodo 2021-2022, quando c'era il "Governo dei Migliori", capeggiato da Mario Draghi e l'ultimo triennio, quello con Giorgia Meloni premier. Le inchieste di Report sono state catalogate da Speranzon in tre categorie: approfondimenti riguardanti esponenti dei partiti di centro destra, riguardanti esponenti dei partiti di centro sinistra e servizi su varie tematiche (economia, ambiente o politica internazionale). Nel 2021-2022 c'è una netta prevalenza delle inchieste che non coinvolgono direttamente i partiti politici: il 75% (tre quarti del totale) Quelle che riguardano i partiti di centro sinistra, allora al governo, sono state solo il 16%, meno del doppio di quelle dedicate al centrodestra (9%). Nel periodo 2024-2025 la musica cambia radicalmente: i servizi che non coinvolgono la politica scendono drasticamente al 45% e quelli che riguardano il centro destra diventano l'argomento principale, tanto che il rapporto centro destra - centrosinistra diventa pari a 15. Ciò significa che per ogni inchiesta dedicata al centro sinistra ce ne sono quindici dedicate al centrodestra. Una sproporzione evidente, soprattutto per quello che, in teoria dovrebbe essere il mitologico servizio pubblico. Pagato con i quattrini dei contribuenti italiani. Il 94% dei servizi ha come oggetto politici o figure vicine al centro destra e solo il 6% di centro sinistra. Peraltro tra questi ultimi, nessuno sui 5 Stelle. E questo nonostante i progressisti amministrino migliaia di comuni (alcuni anche di grande importanza, come Roma, Milano e Firenze) e cinque Regioni. Grottesco come le telecamere di Report abbiano accuratamente evitato di accendersi su queste realtà. Ma torniamo al confronto iniziale: durante il governo Draghi il rapporto centro sinistra centro destra non raggiungeva il 2. L'ultimo servizio andato in onda con contenuti critici nei confronti di un personaggio vicino alla sinistra, risale al dicembre 2024, quando fu oggetto delle attenzioni di Ranucci l'imprenditore Oscar Farinetti. Per altro, assai più vicino al mondo renziano che a quello del Pd o dei Grillini. Dopodiché la bellezza di 44 servizi consecutivi, dove si sono accesi i riflettori esclusivamente su esponenti del centrodestra. Ed in particolare di Fratelli d'Italia o comunque molto vicini al partito del Primo Ministro. «Dal servizio pubblico ci si aspetta informazione e terzietà, oggi sembra diventato un megafono del Campo Largo - ha sottolineato Speranzon - Report sembra essere diventato l'ufficio propaganda di chi vorrebbe abbattere questo governo con i teoremi, magari diffamando impunemente i suoi rappresentanti. Questa non è informazione nè tantomeno giornalismo d'inchiesta: è uso politico arbitrario del servizio pubblico».
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Il Tempo
15:05
