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Ricci, Picierno attacca il M5S: "Giustizialismo a corrente alternata". Scintille con Appendino
Ieri 25-07-25, 21:24
La tensione nel campo largo è sempre più tangibile. Oggi il presidente della Puglia, Vincenzo De Luca, lo ha dimostrato inchiodando la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, alle sue responsabilità, frenando sulla candidatura del pentastellato Roberto Fico alla guida della Regione e tuonando in merito alla candidatura del dem Matteo Ricci (ora indagato) nelle Marche. Ma l'ex sindaco di Salerno non è stato il solo a infiammare questo venerdì pomeriggio di luglio. Un botta e risposta al vetriolo, con protagoniste Pina Picierno e Chiara Appendino, ha agitato i social e attirato una valanga di commenti e di reazioni. Al centro dello scontro ci è finito il garantismo variabile del Movimento 5 Stelle e la condanna definitiva dell'ex sindaca di Torino per i tragici fatti di piazza San Carlo del 2017. Tutto è iniziato con un post incendiario dell'europarlamentare e vicepresidente del Parlamento Europeo per il Partito Democratico, che ha sferrato un attacco frontale al leader pentastellato Giuseppe Conte. “Da avvocato del popolo a capo del tribunale del popolo: Conte pretende di leggere le carte sull'inchiesta che coinvolge Matteo Ricci e poi di emettere la sua personale sentenza. Il giustizialismo a corrente alternata del M5s — che difese Appendino da una condanna — ora si abbatte su un amministratore specchiato e stimato come Ricci”. E ancora: "Un'alleanza non si costruisce sulla graticola di un presunto moralismo, e nemmeno su una presunta superiorità morale che non esiste, e proprio a nessuno è consentito di autonominarsi giudice e censore. Serietà, per favore: gli amministratori e i candidati del Partito Democratico meritano rispetto!”. La risposta di Appendino non si è fatta attendere. “La mistificazione politica me la aspetto da questa destra che ogni giorno vediamo distorcere la realtà, ma non accetto che si utilizzi strumentalmente il mio nome per negare l'evidenza e relativizzare tutto. Il mio caso lo conoscono tutti: una condanna per responsabilità oggettiva, che ha aperto un ampio dibattito sul perimetro delle responsabilità dei sindaci. Non a caso ho ricevuto la solidarietà di migliaia di primi cittadini, anche del tuo partito”, ha scritto. Picierno ha deciso di non arretrare e ha firmato un'altra bordata: “Gentilissima, come ricordavi bene hai ricevuto solidarietà dalla comunità del Partito Democratico nonostante una condanna, il tuo capo invece chiede le carte e si erge a paladino della moralità con un indagato che è innocente fino a prova contraria. Come funziona il tribunale dei 5 stelle? I condannati amici si salvano e gli indagati degli altri si buttano a mare? Non può funzionare così, mi dispiace. E tu, proprio per la tua vicenda personale, dovresti saperlo più di tutti”.
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