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Rinvio a giudizio per un anestesista di Villa Margherita. Il caso del sondino
18-02-2025, 16:36
Stefano Biscioni, 58 anni, era stato ricoverato il 20 maggio scorso presso la clinica "Villa Margherita" per sottoporsi a un intervento chirurgico a causa di un'occlusione intestinale. Due giorni dopo l'operazione, l'uomo ha però perso la vita per insufficienza respiratoria. Secondo la Procura di Roma, la causa del decesso sarebbe legata alla mancata applicazione di un sondino nasogastrico prima dell'anestesia generale. I pubblici ministeri Eleonora Fini e Pierluigi Cipolla hanno avviato un'indagine e, sulla base delle consulenze medico-legali, hanno chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di un anestesista della clinica, contestandogli l'accusa di omicidio colposo. L'errore principale, secondo l'accusa le cui parole vengono riferite da Repubblica, sarebbe stato il mancato svuotamento dello stomaco del paziente tramite sondino, una procedura che avrebbe potuto evitare l'inalazione di liquido gastrico, causa della successiva polmonite "ab ingestis". L'operazione, che avrebbe dovuto durare tra le due e le cinque ore, prevedeva l'asportazione di un tratto intestinale in anestesia generale. Proprio su questa fase si concentra l'attenzione della Procura, che ha evidenziato come "l'anestesista non avrebbe dovuto procedere all'induzione dell'anestesia generale senza avere eseguito prima, per quanto possibile, lo svuotamento dello stomaco con il sondino nasogastrico". Ma le criticità non si sarebbero fermate qui. Nel referto medico-legale si sottolinea inoltre che lo specialista non avrebbe "precisato la procedura di intubazione" né "indicato i provvedimenti adottati per proteggere al meglio le vie aeree del paziente". Inoltre, non avrebbe tentato di "rimuovere quanto più possibile dalle vie aeree il materiale penetratovi", omettendo di "eseguire l'accurata toilette delle vie respiratorie". Secondo gli inquirenti, queste mancanze avrebbero favorito l'inalazione del liquido gastrico nei polmoni, portando Biscioni a sviluppare un'insufficienza respiratoria acuta, risultata poi fatale. Alla luce di queste conclusioni, supportate dalla perizia medico-legale, la Procura ha deciso di procedere con il rinvio a giudizio dell'anestesista, che nei prossimi mesi dovrà rispondere dell'accusa di omicidio colposo davanti al tribunale.
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