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Rivoluzione autovelox, quali multe possono essere nulle dal 30 novembre
Oggi 30-09-25, 16:32
Una importante novità che riguarda tutti gli automobilisti ha preso il via questa mattina in Italia. È partito il primo censimento ufficiale degli autovelox. Polizia Stradale, carabinieri, Comuni e Province avranno, a partire da oggi, 60 giorni per inserire i dati dei propri dispositivi sulla piattaforma telematica del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), accessibile dal Portale dell'Automobilista (piattaforma ufficiale del Mit che raccoglie dati e servizi legati a patenti e veicoli). Il censimento nasce da un emendamento al Decreto Infrastrutture 18/8/25, n. 305, pubblicato a metà del mese di agosto. Il provvedimento prevede che tutti i dispositivi destinati a rilevare le violazioni dei limiti di velocità debbano essere registrati su una piattaforma telematica nazionale per poterne garantire la libera consultazione. La registrazione ha un suo fondamentale valore specifico in quanto diventa condizione essenziale per l'utilizzo legittimo degli strumenti sopra citati. In altre parole, chi non adempirà avrà i propri apparecchi inutilizzabili. Di conseguenza le sanzioni comminate non avranno validità giuridica. L'obbligo partirà dal prossimo 30 novembre. Nella registrazione delle apparecchiature si dovrà dichiarare marca, modello, numero di matricola e approvazione. Una sorta di carta di identità elettronica che verrà inserito nella banca dati, disponibile per tutti. Per i cittadini la novità più importante riguarda la trasparenza. Sulla piattaforma del Mit saranno presenti i dati degli autovelox censiti, che saranno consultabili attraverso mappe e registri pubblici. Di conseguenza chi riceverà una multa potrà verificare se il dispositivo che lo ha “beccato” era regolarmente registrato. In caso contrario, la sanzione potrà essere considerata nulla e contestata. Anche per i dispositivi censiti sarà possibile chiedere la prova dell'omologazione. La novità, prevedono gli esperti, farà sì che si verifichi un aumento dei ricorsi: prima per contestare la mancata registrazione degli strumenti e poi per verificare la corretta omologazione degli apparecchi. Soddisfazione per l'avvio del censimento degli autovelox è stata espressa dal Codacons. "Con grande ritardo parte finalmente l'operazione trasparenza sugli autovelox: sarà finalmente possibile conoscere il numero di apparecchi installati in Italia, la loro ubicazione, e tutte le specifiche tecniche dei dispositivi usati da Comuni e forze dell'ordine”, ha spiegato l'associazione consumatori in una nota. Lo stesso Codacons, però, ha evidenziato che rimane ancora in piedi “il problema sull'omologazione. Il caos autovelox dura oramai da 18 mesi, da quando cioè la Cassazione ad aprile 2024 ha stabilito la nullità delle multe elevate dagli apparecchi approvati ma non omologati: oggi quasi il 60% degli autovelox fissi e oltre il 67% di quelli mobili, oltre a non essere omologato, è stato approvato prima del 2017, data che fa da spartiacque in tema di omologazione e possibile utilizzo degli apparecchi, con conseguente valanga di ricorsi da parte degli automobilisti multati".
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