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Rizzo brutale con Prodi: “Ha tradito l'Italia. Basta con la sinistra delle banche e dei Pride”
07-04-2025, 07:52
«Chi a Bologna invoca Ventotene tradisce se stesso e il suo passato». A dirlo Marco Rizzo, leader di Democrazia Sovrana Popolare. Le sue sono accuse pesanti. Perché il Pd, nel capoluogo emiliano, avrebbero rinnegato le origini? «La costruzione dell'Ue è sempre stata vista dai comunisti come una strategia americana per controllare il vecchio continente. Non è un caso che i primi a votare contro il “mercato comune europeo”, nel 1957, sono stati proprio i compagni, quelli veri. I socialisti, invece, preferirono astenersi. Spinelli, trotskista, poi, non ha contato nulla nel Pci. Tutti ricordano che quando è stato eletto a Strasburgo per parlare doveva usufruire del tempo che gli veniva concesso da Pannella». Romano Prodi non è d'accordo con tutto ciò… «Se c'è qualcuno che ha tradito l'Italia ha un nome e un cognome: Romano Prodi. È lui che prima ha favorito le privatizzazioni e poi ha consentito la nostra entrata nell'euro. Non dimentichiamo che stiamo parlando della stessa persona che diceva che con l'Ue avremmo lavorato un giorno in meno. La verità è che proprio per certi personaggi l'attuale sinistra è diventata quella delle banche, dei poteri forti e della globalizzazione». Perché Rizzo, che certamente non nasce a destra, non si riconosce in tutto ciò? «Ho smesso di crederci da quando la sinistra di Berlinguer, che protestava per i diritti degli operai davanti ai cancelli della Fiat, è diventata quella dei carri del Pride. L'aspetto peggiore di tutto ciò, poi, sono le infinite contraddizioni». A cosa si riferisce? «Come può parlare di “pace” chi invoca il riarmo, chi vuole spendere soldi destinati a pensioni, sanità e scuole, per acquistare munizioni. Sono responsabili, poi, quei 50enni che parlano di soldati al fronte, pur essendo consapevoli che non saranno mai chiamati a combattere?». Questi signori, intanto, riempiono le piazze. Perché? «Con i dipendenti comunali, con un'intera macchina amministrativa, è facile riempire una piazza. Esorto la Corte dei Conti a fare le dovute verifiche. La vera politica è quella di chi con soli 900 euro porta 5mila persone in strada». Un corteo più che partecipato, intanto, è stato quello del M5S… «Una presa in giro. Oggi ho postato un video di Giuseppe Conte in cui diceva ogni bene possibile su Mario Draghi. Stiamo parlando di chi lo ha votato, di chi ha aiutato la formazione del suo governo. Ho sorriso quando ho visto Paola Taverna parlare di pace. Non dimentico i suoi interventi social a favore della guerra. Stiamo parlando di pubblicazioni di due anni fa, non del secolo scorso». Tutto il campo largo, intanto, si trova compatto nell'attaccare la destra per la vicinanza a Donald Trump… «È chiaro che i dazi non sono un qualcosa di positivo. Basti pensare al vino, tra i comparti più colpiti. Nessuno, però, dice una parola su chi intende cambiare l'etichetta sulle bottiglie, definendo il rosso e il bianco “pericolosi”. Nessuno ricorda che Ursula von der Leyen ha parlato di vino senza alcol. Stiamo parlando, d'altronde, della stessa gente che sponsorizzava la pasta con gli insetti. È contro questi signori che bisogna avviare la rivoluzione». Come? «Il 9 maggio saremo a Genova per ricordare gli 80 anni dalla vittoria sulla Germania nazista. Peccato che nella medesima data qualcuno propone il riarmo». Riuscirete a portare gente in strada senza l'influencer Rita De Crescenzo? «Dopo gli oltre 10mila di Milano, non temo nulla. Detto ciò, vogliamo un pubblico di persone che credono nelle cose che fanno, non di chi ci mette la faccia solo per prendere qualche like, senza aver niente da dire o senza sapere di cosa parla. Né abbiamo intenzione di prendere in prestito quell'arcobaleno, ormai diventato vessillo dei Pride e non della pace o peggio quella bandiera europea, oggi sinonimo di morte e sangue. Per noi conta solo il Tricolore».
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