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Roccella va all'attacco: "La Sinistra strizza l'occhio ad Hamas ma l'antisemitismo è solo fascista"
12-10-2025, 19:28
Le gite ad Auschwitz? Promosse per “ribadire che l'antisemitismo era solo una questione legata al fascismo”. Il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità Eugenia Roccella non le manda a dire alla Sinistra. L'intervento al convegno “La storia stravolta e il futuro da costruire”, organizzato dall'Ucei presso il Cnel a Roma, ha sollevato un polverone politico. “Il gusto con cui si usa la parola genocidio, ributtandola in faccia a chi del genocidio ha un'esperienza molto documentata e precisa, è davvero sconvolgente”, ha affermato, sottolineando come in Italia non si sia ancora affrontato a fondo il problema dell'antisemitismo. "Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Secondo me sono state incoraggiate e valorizzate, perché servivano effettivamente all'inverso. Ovvero servivano a dirci che l'antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella Storia, e collocato in una precisa area: il fascismo”. Per la Roccella, infatti, queste iniziative avrebbero contribuito a relegare l'antisemitismo al passato e a una specifica area politica, evitando una riflessione più ampia. “Il problema oggi è fare i conti con il nostro antisemitismo, fare i conti con il nostro passato senza illuderci che tutto si è affinato in un'epoca storica e in un'area politica, cosa che trovo difficile sostenere”. Lo striscione mostrato nel corteo ProPal di una settimana fa a Roma che inneggiava al “7 ottobre”, cioè all'uccisione di 1.200 innocenti ad opera di Hamas, dimostra che il ministro Roccella non ha tutti i torti. Nonostante le dichiarazioni di fuoco piovute dalla Sinistra. “Le sue parole strumentalizzano la memoria della Shoah, rovesciano la verità storica con un cinismo inaccettabile per un rappresentante delle istituzioni”, attacca Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd: “Le visite ad Auschwitz non sono mai state gite. Sono state e sono momenti fondamentali di educazione alla memoria, strumenti preziosi per trasmettere alle giovani generazioni l'orrore della persecuzione nazista e fascista e per ricordare che l'antisemitismo non è un fantasma del passato, ma una minaccia viva. Che il fascismo italiano abbia avuto un ruolo determinante nell'emanazione delle leggi razziali del 1938, nella persecuzione degli ebrei e nella deportazione di migliaia di cittadini italiani, è un fatto storico documentato”. Più duro il senatore dem Francesco Verducci: “Queste sono parole deliranti. Tanto più se pronunciate da un Ministro della Repubblica. Parole che negano in modo imbarazzante e pericoloso una verità storica incontrovertibile”. “Stento a credere che un ministro possa avere detto che i viaggi delle scolaresche ad Auschwitz sono stati incoraggiati per incentivare l'antifascismo”, interviene la senatrice Liliana Segre. La risposta di Roccella è netta: “Mi rendo conto che la Sinistra, tra la Albanese portata in trionfo, gli striscioni che inneggiano al 7 ottobre, le piazze e le università messe a ferro e fuoco e la tregua siglata da Trump, non sappia più che pesci prendere. E quindi non resta altro che far finta di non capire e cercare disperatamente di strumentalizzare le parole altrui”. “I viaggi ad Auschwitz - prosegue il ministro - sono ovviamente uno strumento fondamentale per trasmettere alle giovani generazioni la memoria dell'orrore che ha segnato il Novecento, e il mio stesso ministero ha promosso importanti iniziative per contribuire a non dimenticare. Ma condannare l'antisemitismo di allora senza fare i conti con l'antisemitismo che senza più alcuna remora e senza alcun pudore alligna oggi tra le file di chi strizza l'occhio ad Hamas, di chi scatena la caccia all'ebreo nelle città e negli atenei dell'Occidente, di chi fomenta odio e boicottaggi con il pretesto della geopolitica, diventa - questo sì - un modo per strumentalizzare le tragedie del passato senza assumersi alcuna responsabilità per il presente che, a differenza del passato, dipende da tutti noi”.
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