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Salis candidata premier contro Meloni? "Per adesso faccio il sindaco"
Oggi 26-12-25, 12:16
"Vorrei che io, la giunta e la nostra maggioranza avessimo il coraggio di lasciare in eredità a Genova dei problemi risolti". È l'auspicio di Silvia Salis, ex atleta e vicepresidente del Coni, da maggio sindaco del capoluogo ligure dopo aver vinto le elezioni alla guida del campo largo progressista. Una vittoria che da subito l'ha proiettata sullo scenario nazionale come possibile leader del centrosinistra o addirittura candidata premier nel 2027 contro Giorgia Meloni. "Se qualcuno mi chiamasse per le primarie? Risponderò assente, non solo perché faccio il sindaco di Genova, ma anche perché credo che le primarie andrebbero abolite, nella coalizione di centrosinistra come all'interno dei partiti", spiega Salis. "È uno strumento che poteva avere senso quando celebravs una decisione già presa all'interno della dirigenza del partito, ma per quello che mi riguarda vorrei che i partiti e le coalizioni esprimessero i propri leader senza doverli fare scontrare l'uno contro l'altro. Se si fanno delle primarie è una gara anche quella, seppure interna". Porte chiuse, però, anche in caso di chiamata diretta: "Faccio il sindaco di Genova fino al 2030". E poi? "Adesso mi chiedete troppo", taglia corto. "I sindaci, a differenza dei partiti, devono risolvere i problemi - ammonisce Salis - Noi dobbiamo il problema pratico. A un partito, se la città si riempie di rifiuti, cosa succede? Chiaramente ci potrà essere una disaffezione di parte dell'elettorato oppure una cattiva reputazione, ma un sindaco non si può permettere che la città si riempia di rifiuti". Poi torna sui temi nazionali: "L'80% delle città grandi d'Italia sono guidate dal centrosinistra, quindi è molto comodo dire che Milano, Genova, Torino, Roma e Napoli siano insicure, quando poi la sicurezza è una responsabilità del governo e la polizia di Stato in Finanziaria aveva zero risorse. In più in 13 anni sono diminuite di 12 mila unità le polizie locali di tutta Italia”. Il sindaco Salis fa i conti in tasca al governo. Che stia studiando da premier? Nel Partito democratico la sedia di Elly Schlein è sempre più traballante e l'opposizione interna non perde occasione per attaccarla. La leadership del centrosinistra sembra sempre più irraggiungibile per Schlein, con il il presidente dei Cinquestelle Giuseppe Conte che guadagna sempre più consensi. Salis potrebbe quindi essere la carta vincente per un centrosinistra che, al momento, appare più diviso che mai.
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