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Sanchez bombarolo e il "modello" che ispira Schlein
12-09-2025, 13:07
Prego leggere con attenzione, parla il Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez, idolo della sinistra europea (e italiana): «La Spagna, come sapete, non ha bombe nucleari, né portaerei o grandi riserve di petrolio, da soli non possiamo fermare l'offensiva israeliana. Ma questo non significa che smetteremo di provarci. Perché ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se non è solo nelle nostre mani vincerle». Con queste agghiaccianti parole Sanchez ha aperto il suo ultimo intervento su Israele, annunciando nove misure ostili – dall'embargo sulle armi al divieto di transito per navi con carburante diretto a Tel Aviv. Sarò molto diretto: è semplicemente osceno che un leader di sinistra, chiamato a incarnare pace e dialogo, evochi le armi più distruttive mai create per intervenire in una crisi internazionale. Una simile uscita non è solo irresponsabile: è un gesto politico folle che dovrebbe far indignare l'Europa intera. In realtà però questa deriva agghiacciante non è un incidente isolato. Sánchez non si limita a criticare le azioni israeliane – un dibattito legittimo – ma fantasticando sull'atomica rivela una perdita totale di raziocinio e senso della misura. È questa la "sinistra europea" del 2025? Sarò franco: una parte di Europa sta scivolando in un abisso inquietante. Dalla Spagna alla Francia, passando per l'Irlanda, leader di sinistra flirtano con posizioni antisraeliane estreme, ignorando il terrorismo di Hamas e Hezbollah, degli Houti e dell'Iran. Sánchez, con il suo embargo sulle armi già in atto dal 2023, si erge a paladino della pace, male sue parole “nucleari” tradiscono un odio viscerale che diventa violenza verbale e politica. Aggiunge 150 milioni di euro di aiuti umanitari a Gaza, eppure tace sul fatto che quei fondi spesso finiscono nelle mani di chi uccide ogni prospettiva di pace, perpetuando il bagno di sangue. E l'Italia? Il PD cita Sánchez come modello ogni giorno. Da Elly Schlein a Provenzano, lo osannano per le sue politiche “coraggiose”. È un errore gravissimo. Allinearsi a un leader che si dispiace perla sua "impotenza" nucleare contro Israele (lasciando quindi intendere che vorrebbe avere quelle armi e vorrebbe usarle) è una macchia per la sinistra tutta, una sinistra che sta buttando al macero decenni di posizioni sensate sul Medio Oriente e le sue drammatiche tensioni. Il PD dovrebbe vergognarsi di questa sudditanza ideologica, che ci allontana da una posizione di equilibrio e ci trascina nel fango di un radicalismo senza fondamento. I tagliagole di Hamas ringraziano sentitamente i loro alleati europei, più o meno consapevoli. Nel caso di Sanchez però ogni dubbio sulla consapevolezza è fugato dalla sua furia "nucleare", che lo porta così a scrivere la pagina peggiore della sinistra europea dai tempi dell'appoggio incondizionato alle invasioni sovietiche dell'Ungheria (1956) e della Cecoslovacchia (1968).
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