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Scontro De Luca-Fico. Campania, partita aperta: “Così finiamo per perdere”
Oggi 20-10-25, 08:48
Il copione è ricco di continui colpi di scena. C'è il nuovo arrivato che se la deve vedere con il suo predecessore, il quale non ha mai smesso di attaccarlo. Un campionario di "complimenti": «È un incompetente», «un pericolo per la Campania». E sarà una costante anche nelle prossime settimane: Vincenzo De Luca, governatore uscente, non sopporta Roberto Fico, l'aspirante alla sua successione. E viceversa. Il colpo di genio della sceneggiatura? Entrambi corrono nella stessa coalizione, il campo largo. L'ex sindaco di Salerno con la lista 'A testa alta' (che non porterà il suo nome), l'ex presidente della Camera come candidato alla guida della Regione. I due si sono incontrati per la prima volta, faccia a faccia, all'inizio della scorsa settimana. Ultimo nodo del contendere: la cosiddetta «continuità amministrativa». In pratica, quanti assessorati il candidato pentastellato è disposto a riconoscere all'uscente. Un appuntamento reso necessario dal cambiamento del clima, nel frattempo infatti è entrato in scena il centrodestra, con il vice ministro Edmondo Cirielli. Un nome che preoccupa la sinistra, la paura inizia a serpeggiare. Lo dice senza perifrasi Clemente Mastella, in un'intervista al Corriere della Sera: «La verità è che mi sono scocciato di questo continuo bisticcio Fico-De Luca». Il sindaco di Benevento — che partecipa alla contesa con una propria lista a sostegno di Fico — sintetizza l'incubo della sinistra: «Se continuiamo così, perdiamo». Nelle ultime ore sono accaduti fatti significativi: Giovanni Zannini, consigliere regionale eletto con la lista De Luca presidente, ha abbracciato Forza Italia. E con lui si sposterà un folto gruppo: circa 130 tra sindaci e amministratori locali dell'intera provincia di Caserta.Tutti accomunati da una stessa origine politica: provengono dalla “macchina” del consenso che nel 2020 permise allo “sceriffo” di stravincere, con il 69% dei voti. A inizio mese si era consumato un altro strappo: quello dell'assessore all'Agricoltura Nicola Caputo, uomo di Matteo Renzi in Campania, anche lui passato al partito di Antonio Tajani. L'ironia della sorte? Proprio il Movimento 5 Stelle, teorico perno del campo largo, si rivela l'anello debole. Non solo per la lista civica poco strutturata preannunciata da Fico, ma anche a causa del recente flop in Toscana (sotto il 5%). Giuseppe Conte ha bisogno di un risultato forte per rispondere politicamente all'ex sindaca di Torino Chiara Appendino. Ripetere il risultato di cinque anni fa (quasi il 10%) però oggi sembra un sogno. Tutto lavoro in più per Gaetano Manfredi, l'architetto dell'intera operazione. Il sindaco di Napoli dovrà sostenere l'amico di Volturara Appula (che lo volle nel suo governo) e garantire la tenuta della "casa dei riformisti", la creatura dell'ex rottamatore affidata alle cure dell'ex azzurro Armando Cesaro. La House of Cards all'ombra del Vesuvio rischia di concludersi con un finale rovinoso per Roberto Fico. Due ombre lo perseguitano: da una parte Edmondo Cirielli, dall'altra Vincenzo De Luca.
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