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Se il Prof diventa fan di Giorgia. L'editoriale di Cerno
Oggi 28-08-25, 07:58
Mentre Romano Prodi si esercita a tirare i capelli alla ex pupilla Elly Schlein aprendo la battaglia finale nel Pd a trazione estrema sinistra, il Meeting di Rimini, un tempo conquistato dal Professore, si alza in piedi e applaude Giorgia Meloni. La grande rosicata mentre la sua Bologna regala pipette per il crack. Il fatto è che, come è capitato a Melania Trump con Vanity Fair, nella sinistra di inizio secolo le donne piacciono solo quando dicono di sì. E questo vale per l'«odiata» Meloni, contro cui si agita lo spettro del fascismo anche quando è evidente che la linea politica che sta tracciando la presidente del Consiglio punta tutto da un'altra parte, ma è ormai naturale anche nel proprio partito. In questo caso non perché Schlein stia traghettando i socialdemocratici verso lidi anarchico-comunisti, cosa che avviene per mancanza di un'idea del Paese e del futuro in tutta la sinistra europea, ma perché la classe dirigente che ha esportato le primarie in Italia non crede più nel consenso popolare. Ma solo nella gerarchia dei «titoli». E questo vale per Draghi e da ieri anche per Prodi.
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