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"Senza neanche leggere le carte...": Nordio e la bordata alle toghe rosse | VIDEO
Ieri 05-02-25, 18:04
Carlo Nordio è intervenuto sia alla Camera che in Senato per l'informativa urgente riguardante la vicenda legata alla scarcerazione e al rimpatrio del generale libico Almasri. Il ministro della Giustizia ha spiegato con dovizia di particolari che la comunicazione al ministero è arrivata ad arresto avvenuto. “Il 20 gennaio il procuratore della Corte d'appello di Roma trasmetteva il complesso carteggio" sull'arresto di Almasri "al ministero della Giustizia alle 11.40. Alle 13.57 il nostro ambasciatore all'Aja trasmetteva al ministero la richiesta dell'arresto provvisorio. La comunicazione della questura al ministero è avvenuta ad arresto già fatto", ha detto Nordio. “Il 18 gennaio la Cpi emetteva un mandato di arresto internazionale nei confronti di Almasri per una serie di reati. Il mandato di arresto è stato eseguito domenica 19 gennaio alle ore 9.30" e una "notizia informale dell'arresto è stata trasmessa via email da un funzionario Interpol alle ore 12.37, sempre domenica: una comunicazione assolutamente informale, priva di dati identificativi e priva del provvedimento in oggetto e delle ragioni sottese. Non era nemmeno allegata la richiesta di estradizione", ha chiarito spostando la lente d'ingrandimento sui tempi. Ciò che, secondo il ministro, va sottolineato è che buona parte delle toghe abbia scelto di puntare il dito contro il governo senza avere sufficienti informazioni: "Sono deluso dall'atteggiamento di parte della magistratura che si è permessa di sindacare l'operato del ministro senza leggere le carte", ha scandito Nordio. Un fatto, questo, che può essere "perdonato ai politici ma non a chi per mestiere le carte è deputato a leggerle", ha aggiunto, parlando di un "intervento sciatto" che "rende il dialogo difficile".
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