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Sequestro lampo a Ragusa, il ragazzo sta bene ma restano i misteri
Oggi 27-09-25, 20:32
"Resta il mistero sul movente del sequestro" ammette il procuratore di Ragusa Francesco Puleio in conferenza stampa. Il 17enne prelevato giovedì sera davanti casa a Vittoria nel ragusano sta bene. E questa è la cosa più importante. Il resto rimane un gigantesco punto interrogativo. Non solo il movente del sequestro ma anche le modalità, a cominciare da quelle del rilascio. Il giovane ieri sera si è presentato con un conoscente al commissariato di Vittoria. Già questo ha fatto storcere il naso agli investigatori. "Lo ha trovato un amico del giovane" ha confermato Puleio. Le indagini della squadra mobile sono ripartite ieri sera dal racconto della vittima, sentita fino alle 3 di notte. Il diciassettenne ha raccontato di essere stato in auto poco più di 5 minuti, di essere stato tenuto in un casolare di campagna, senza però sapere dove. I sequestratori erano quattro e sono rimasti tutto il tempo incappucciati. Gli hanno dato del cibo e dopo nemmeno 24 ore lo hanno rilasciato. Agli inquirenti il giovane ha raccontato di aver camminato per 20 minuti prima di arrivare sulla strada dove ha incontrato l'amico. Eppure pur camminando per le campagne attorno a Vittoria (lui stesso dice di essere stato in auto circa 5 minuti) il paese dove vive, non è stato in grado di fornire elementi agli inquirenti sulla posizione del covo. "E' una vicenda con molti punti ancora da chiarire, di certo c'è che non c'è stata alcuna richiesta di denaro alla famiglia e che il ragazzo sta bene" ha detto il procuratore Puleio che poi ha aggiunto: "Sulla dinamica abbiamo le dichiarazioni del ragazzo che sottoponendo a verifiche. Secondo quello che risulta dalle dichiarazioni rese nell'immediatezza dal gruppo dei ragazzi che lo accompagnavano, il commando era composto da quattro persone su due autovetture diverse". Da ieri sera è scattata la caccia al commando di sequestratori. I legali della famiglia hanno confermato che le telecamere di via Fava hanno ripreso il momento del rapimento, sottolineando come "è chiara la fisionomia dei due banditi armati". Sul dettaglio che parlassero con marcato accento vittoriese la procura non ha confermato il dettaglio, ma non lo ha neppure smentito. "Siamo convinti che si sia trattato dell'azione di quattro balordi che vista la reazione delle forze dell'ordine hanno poi desistito dal loro piano" concludono i legali della famiglia.
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