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"Serve pensare al peggio", l'Italia non ha un bunker per capo dello Stato e alte cariche
Oggi 11-10-25, 13:42
Nessun bunker in caso di attacco per Sergio Mattarella, nessuna ultima difesa per il Presidente della Repubblica. A raccontarlo è Il Corriere della Sera che ha segnalato sulle sue pagine la situazione attuale delle strutture di sicurezza italiane. Al momento infatti la prima carica dello Stato non avrebbe a sua disposizione un apposito luogo sicuro dove rifugiarsi in caso di attacco militare o nucleare. I vecchi bunker anti-atomici, costruiti durante la Guerra Fredda per proteggere le più alte cariche della Repubblica in caso di attacco dell'Unione Sovietica, sono stati dismessi e oggi a piangerne le conseguenze potrebbe essere il solo Capo dello Stato. Sul caso è intervenuto anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha commentato la situazione sottolineando la necessità di intervenire e farlo al più presto: "Un ministro della Difesa deve sempre pensare al peggio". Ministro che ha anche espresso frustrazione per le difficoltà burocratiche legate alla costruzione di nuove strutture di sicurezza: "È incredibile che la Difesa per costruire un bunker debba seguire le stesse regole di un imprenditore che vuole costruire un capannone industriale". Mentre Mattarella rimane senza difese, l'unica figura istituzionale per cui è previsto un rifugio dedicato è il presidente del Consiglio. In caso di emergenza, il premier Giorgia Meloni andrebbe a Forte Braschi, sede dei servizi segreti. Anche il ministro dell'Interno e quello della Difesa hanno alloggi blindati ma il problema comunque resta. Un piano, quello delle strutture di emergenza, che è rimasto alla fine della Guerra Fredda. La principale struttura di emergenza a suo tempo era il Monte Soratte: l'immenso bunker realizzato nel 1937 e adattato dopo la fine del secondo conflitto mondiale a rifugio anti-atomico sotto il controllo della Nato, oggi è nelle mani di un'associazione per visite guidate e non più utilizzabile. L'unico rifugio ancora operativo è il DC 75, situato a Montelibretti, sede della Scuola di formazione operativa dei Vigili del fuoco. Complesso antisismico in cemento armato è stato progettato per resistere a ordigni di grande potenza e oggi ospita la sala operativa del Viminale, nonché infrastrutture tecnologiche per la gestione da remote delle emergenze. Nonostante le sue capacità però è troppo lontano dalla Capitale.
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