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Sgozza il figlioletto di 9 anni, poi tenta il suicidio. Arrestata 55enne
13-11-2025, 10:07
La polizia ha arrestato a Trieste un'ucraina di 55 anni residente a Muggia, per l'omicidio del figlio di 9 anni. Ieri sera, intorno alle 22, le Volanti della Questura e del Commissariato di Muggia sono intervenute in piazza Marconi su segnalazione del padre del bambino, un triestino 58enne, che non è riuscito a contattare né la madre né il figlio al momento della riconsegna del minore previsto verso le 21. Con l'ausilio dei vigili del fuoco le forze dell'ordine soni entrate nell'abitazione rinvenendo il corpo esanime del bambino che presentava ferite di arma da taglio al collo e la madre, in stato di shock, con dei tagli sulle braccia, per i quali è stata presa in cura dai sanitari e trasportata all'ospedale di Cattinara. Gli immediati accertamenti della Squadra Mobile diretta dal sostituto procuratore della Repubblica intervenuto sul posto e i rilievi della Scientifica hanno permesso di ricostruire la dinamica dei fatti attribuendo la responsabilità del gesto alla madre, che ha tentato successivamente di togliersi la vita. La famiglia è seguita da diversi anni dai Servizi Sociali del Comune di Muggia. Dopo le cure del caso, la donna è stata presso la Casa Circondariale di Trieste. L'ucraina aveva solo di recente aveva potuto rivedere il bimbo senza gli educatori. Il piccolo viveva con il papà. "Conoscevo bene la famiglia, almeno si vorrebbe chiamarla così, perché era una situazione davvero molto complicata", racconta il parroco della Diocesi di Trieste. "Ho visto il padre del bambino in piazza Marconi a Muggia ieri verso le 21.30. Non mi sono fermato a parlare con lui perché era al telefono e stava cercando di mettersi in contatto con la mamma del piccolo che non rispondeva, in casa non rispondeva nessuno". Il parroco sostiene di avere visto "l'ultima volta insieme il padre con il figlio sabato sera a messa. I due coniugi erano separati da molti anni. Don Andrea sostiene che la donna "aveva molte fragilità". "Veniva spesso da me in parrocchia a chiedere aiuto", sottolinea. "Voleva una casa, un lavoro ma noi, che come parrocchia aiutiamo un sacco di gente, non riuscivamo ad affrontare queste problematiche che erano anche di tipo medico, non bastava trovare un impiego". "Si tratta di un dramma enorme - continua il parroco - la prima cosa che faremo sarà quello di pregare anche con il sindaco e il vescovo, per stringerci attorno alla famiglia. Probabilmente oggi o domani saremo in Duomo ma nessuno si poteva aspettare una cosa di questo genere
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