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Si mette male per l'Ucraina: difese aeree in crisi e danni maggiori. Il segreto della Russia
Oggi 06-10-25, 14:55
La resistenza ucraina sembra stia perdendo parte della sua grande capacità, dimostrata in questi quasi 3 lunghi anni di guerra, di contrastare gli attacchi aerei russi. Da Kiev fanno sapere che ogni giorno si registra un alto numero di missili o droni nemici intercettati. Vero. Ma non sfugge, come evidenzia Repubblica, che nell'ultimo periodo gli attacchi di Mosca stiano infliggendo danni più significativi che in passato. Il Financial Times, così come citato dal quotidiano italiano, ha sottolineato che ad agosto ci sono stati quattro raid contro aziende di velivoli teleguidati. Contro questi bersagli, che sono ben protetti, i russi usano le loro armi migliori come i missili balistici Iskander-M, gli ipersonici Kinzhal e i cruise KH-101. Armi che sempre più spesso riescono a bucare la rete di difesa ucraina. La percentuale di missili balistici abbattuta è calata sensibilmente negli ultimi due mesi: si è passati dal 37% di agosto al 6% di settembre. Un dato impressionante. E drammatico per chi è costretto a difendersi. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questa tendenza sarebbe influenzata da due importanti fattori. Innanzitutto sarebbe dovuta al blocco degli aiuti gratuiti statunitensi che sono stati sostituiti da Trump con un meccanismo di vendite all'Ucraina pagate dai Paesi europei. Ciò ha rallentato le consegne di Patriot. Il secondo fattore è legato all'”esperienza” che hanno acquisito gli ingegneri russi. Questi ultimi, con il tempo, hanno perfezionato i sistemi d'attacco. I missili lanciati cambiano direzione durante il volo, confondono i radar dei Patriot con strumenti elettronici e usano altri mezzi per schivare gli intercettori a guida infrarossa. Poi, se vogliamo, ci potrebbe essere anche un terzo fattore. La Russia sta lanciano sui cieli d'Ucraina imponenti sciami di droni. L'alto numero di tali armi permette di tenere impegnata la contraerea mentre con altri mezzi si colpisce il nemico. Sono sempre più i missili che, sfuggendo all'abbattimento, si dirigono contro le reti energetiche ucraine. Da circa una settimana ci sono attacchi in diverse città ucraine che provocano l'interruzione della luce e del riscaldamento. Anche questo è un modo per colpire la popolazione. Le incursioni degli ultimi giorni, però, sarebbero anche una sorta di rappresaglia per quanto sta compiendo a sua volta l'Ucraina contro le raffinerie russe. Ma sul fronte dell'energia c'è il forte rischio che la Russia possa compiere un errore di calcolo che potrebbe creare seri e giganteschi problemi all'intera Europa: colpire le centrali nucleari. Il caso più noto è quello di Zaporizhzhia, disconnessa dalla rete elettrica ucraina per diverso tempo. Di recente, peraltro, sono cadute bombe a soli 800 metri dalla struttura. Ma in una settimana ci sono stati attacchi russi contro altri due impianti atomici. Dicevamo dell'errore di calcolo. Perché i russi non colpiscono direttamente i reattori, ma gli elettrodotti che trasportano l'energia. Per il momento gli ingegneri ucraini sono riusciti a impedire il collasso del sistema elettrico del Paese. Se si verificasse, sarebbe uno scenario potenzialmente catastrofic in quanto porterebbe ad un blackout totale. E ciò significa compromettere anche la sicurezza degli impianti nucleari.
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