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"Silenzio", 18 anni dal delitto di Chiara Poggi: la scelta polemica della famiglia
Oggi 13-08-25, 08:37
Solo passati 18 anni dal delitto di Garlasco, un anniversario diverso dagli altri perché oggi c'è una nuova indagine. Oggi la famiglia di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco (Pavia) il 13 agosto 2007, si ritroverà nel pomeriggio - come ogni anno - nella chiesa cittadina per ricordare la ventiseienne uccisa, come dicono le sentenze, da Alberto Stasi, l'allora fidanzato condannato con rito abbreviato a 16 anni di carcere. Una pena che sta per finire per Stasi - è detenuto nel carcere milanese di Bollate in regime di semilibertà - ma non per mamma Rita Preda, per il papà Giuseppe e il fratello Marco Poggi tornati al centro della cronaca negli ultimi mesi quando la Procura di Pavia ha riaperto le indagini sull'omicidio. "Non vogliamo dire niente. Vogliamo solo trascorrere l'anniversario da soli e in silenzio" sono le parole che i familiari affidano all'Adnkronos. Per il delitto di via Pascoli è stato nuovamente indagato Andrea Sempio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi, il condannato - che si è sempre detto innocente - che per due volte non è riuscito a ottenere la revisione del processo davanti ai giudici della Corte d'Appello di Brescia. Intanto a parlare sono i legali della famiglia Poggi, che commentano quanto duffuso ieri dalla Procura ossia che il Dna ignoto trovato nella garza usata per il tampone orale della vittima è risultato di contaminazione con un altro corpo oggetto di autopsia nella stessa giornata. "Il comunicato della Procura di Pavia conferma la convinzione da sempre espressa dal nostro consulente: si è trattato di una palese contaminazione. Se si guardano i dati e non le suggestioni ogni passaggio conferma, anche se non ve ne era bisogno, la responsabilità di Stasi", afferma Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia di Chiara.
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