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Sinistra fulminata sulla via di Leone. Serra: "Credo nel Papa perché..."
11-05-2025, 20:30
Da Fabio Fazio a Che tempo che fa va in onda il consueto "editoriale" di Michele Serra, firma di Repubblica e idolo della sinistra più engagé. Nella puntata di domenica 11 maggio del programma sul Nove, il giornalista critica l'ipocrisia di chi ha parlato a profusione dell'elezione di Robert Francis Prevost divenuto Papa con il nome di Leone XIV. Naturalmente, dedica il suo intervento proprio al nuovo Pontefice... "Ormai siamo una società quasi del tutto secolarizzata. Non è l'angelo di Dio che veglia su di noi, è l'algoritmo. Lo Spirito Santo ha cambiato ragione sociale, adesso si chiama Intelligenza Artificiale. I centri commerciali sono molto più affollati delle chiese, ci si rivolge ad Amazon molto più spesso di quanto ci si rivolga a Dio. E in questo quadro, devo dire che tutto questo papismo mi è sembrato un tantino ipocrita. Un po' un obbligo formale, come quando si cerca in fondo all'armadio una cravatta decente perché si deve andare a un matrimonio, o a un funerale. Chissà dove l'ho ficcata, quella cravatta…”, afferma Serra. Il giornalista ci tiene a sottolineare: “Non sono cattolico, anche se so a memoria l'Angelo Custode. E però, se devo dire la verità, la presenza della Chiesa, in questo momento, mi rassicura. Se non ci fosse un papa, che tenta di parlare non nel nome di questo o quel popolo, ma dell'umanità intera, mi sentirei ancora più in balia degli eventi, in balia delle Nazioni sempre più spesso governate da scriteriati e da prepotenti". Facile capire a chi si riferisce la penna di Repubblica. "Lo ha detto bene Nanni Moretti nel film 'La messa è finita': non credo in Dio ma credo nei preti. Io non credo in Dio ma credo nel papa, almeno fino a che il papa continuerà a parlare, ostinatamente, nel nome di tutti", chiosa Serra che vede in Leone XIV una sorta di baluardo...
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