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Situazione incandescente a largo di Gaza: Flotilla dentro la zona pericolosa. Notte di tensione
Oggi 01-10-25, 07:40
La spedizione della Global Sumud Flotilla, diretta verso Gaza per rompere l'assedio alla Striscia, ha continuato nelle ultime ore la propria rotta in acque internazionali, segnalando un progressivo avvicinamento all'area in cui in passato analoghe missioni sono state intercettate. Dalle prime comunicazioni di questa notte la Flotilla si trovava a circa 145 miglia nautiche da Gaza, poi a 130 miglia, fino all'ultimo aggiornamento che la collocava a poco più di 120 miglia dalla costa. È proprio in questa fascia che altre spedizioni sono state bloccate in passato dalla Marina israeliana. Nel corso della notte, gli attivisti hanno denunciato episodi di jamming delle comunicazioni e l'avvicinamento di imbarcazioni non identificate, in alcuni casi a luci spente, che si sono poi allontanate senza procedere all'abbordaggio. Secondo il racconto di Maso Notarianni, a bordo della nave Karma dell'Arci, anche la nave madre Alma sarebbe stata circondata per oltre un'ora: "Rischio arresto? Non si tratterebbe di un arresto, ma di un rapimento, perché siamo in acque internazionali. Abbiamo avuto un 'jamming', ovvero ci hanno interrotte le comunicazioni per più di mezz'ora. Alcune imbarcazioni, prima dell'alba, hanno circondato la nave 'madre' della Flotilla, Alma, ma non hanno ancora fatto l'abbordaggio. Dopodiché hanno bloccato le comunicazioni anche ad altre imbarcazioni, ovviamente c'è grande tensione tra tutti. Siamo stati fermi per una un'oretta quando sono accadute le intercettazioni, adesso siamo ripartiti". La parlamentare europea di Avs Benedetta Scuderi, presente su una delle imbarcazioni, ha riferito di aver avvistato unità israeliane: “Ci stiamo mettendo in posizione, non so quando potremo riaprire le comunicazioni”. La giornalista Barbara Schiavulli ha confermato che tutti i partecipanti hanno indossato i giubbotti di salvataggio, in attesa di un possibile abbordaggio: “Sapevamo che doveva avvenire intorno a quest'ora almeno l'inizio”. Sul piano diplomatico, la nave Alpino della Marina militare italiana ha confermato la propria disponibilità ad assistere gli equipaggi, fermandosi poi al limite delle 150 miglia nautiche dalla costa di Gaza. La Flotilla, pur consapevole della possibilità di essere fermata prima dell'arrivo, ha ribadito di voler proseguire la navigazione, denunciando “minacce e tattiche intimidatorie israeliane” e dichiarando lo stato di massima allerta per l'intensificarsi del sorvolo di droni. La situazione resta in evoluzione, con gli attivisti che parlano ormai di un imminente intervento delle forze israeliane.
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