s
Soumahoro boccia la linea della sinistra sui migranti: "Per capirla deve uscire dalle Ztl"
Oggi 24-10-25, 12:36
“Viaggiare è piacevole, emigrare invece no”, parola di Aboubakar Soumahoro. Che poi aggiunge: “Questo è un concetto che si può capire solo se finalmente si esce dalla ztl, dove la sinistra è confinata”. A parlare al Foglio è il deputato eletto nel 2022 con Fratoianni e Bonelli, e poi confluito nel gruppo misto in seguito alle vicende giudiziarie legate alla sua famiglia. L'onorevole, infatti, chiarisce come esista "il diritto a restare e il diritto a rientrare. Ecco, quella africana è una diaspora”. Un esodo, a suo parere, per cui bisogna uscire anche dal tradizionale perimetro partitico e per cui bisogna fare autocritica. “Penso - sottolinea - che per capire la migrazione si debba uscire dal perimetro del grande raccordo, dalla ztl. Penso che si sia rimasti agganciati a dei cliché intellettuali, che sono superati. Penso poi che si dovrebbe ragionare da qui ai prossimi dieci anni. E che invece ci si riduce a ciò che si verifica da qui a mezzogiorno. In generale, vedo un distacco sentimentale e intellettuale. E una compulsione sui social utile solo all'acclamazione del momento. Per capire questi temi serve invece freddezza intellettuale”. Un tema, d'altronde, affrontato in un recente convegno alla Camera, a cui hanno preso parte il presidente dell'Aula Fontana e diversi esponenti del governo. Indica, dunque, la linea al governo su un tema a lui caro. "Da oggi ai prossimi 25 anni - spiega - raggiungeremo i 2 miliardi e mezzo di persone solo nel continente africano. Che andrà a rappresentare un terzo della popolazione giovanile al livello mondiale. Tradotto?“Vuol dire che sul mercato del lavoro saranno 450 milioni i giovani che si affacceranno nei prossimi 10 anni. Di contro, in Italia avremo un anziano su due. O, secondo alcuni dati, due su tre. Non possiamo chiuderci in una depressione intellettuale. Dobbiamo capire in che modo questi dati possono parlare al nostro presente Sicuramente in un modo che accantoni l'approccio colonialista e assistenzialista. Ma che valuti il quadro in termini macroeconomici, puntando anche sulla formazione”. Un approccio, dunque, non tanto distante quanto predica, da diversi anni, Giorgia Meloni e il suo governo.“Quanto al Piano Mattei, alcune delle mie idee sono state presentate in ambito di discussione. Dopodiché io vado alla sostanza. Si può lavorare sui punti. Io non parto da quel programma, ma neppure guardo alle sigle. E soprattutto penso che abbandonare il proprio paese non possa mai essere l'unica soluzione. Anche perché chi ha fame non è mai un uomo libero”.
CONTINUA A LEGGERE
4
0
0
Il Tempo
14:41
Ue: Metsola e Picierno in visita a casa di Liliana Segre
Il Tempo
14:35
