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Tevere balneabile? L'ironia dei giornali esteri e quel paragone con il Gange
Oggi 13-09-25, 11:08
Che i romani si possano tuffare nel Tevere tra cinque anni il mondo ci crede poco. Il piano per ripulire il “biondo fiume” da ratti, rifiuti e germi di ogni ordine e grado annunciato dal sindaco Roberto Gualtieri all'Expo di Osaka è stato accolto con scetticismo dai giornali esteri. Se non con un ironico “sorriso” dai più smaliziati che conoscono l'italica indole a pensare in grande e a realizzare in piccolo. «In passato sono state diverse le iniziative per rivitalizzare il Tevere. Hanno a malapena superato la fase di pianificazione o sono fallite», scrive «Tages-Anzeiger», giornale della Svizzera tedesca. E quel «sono fallite» è riportato a caratteri cubitali nel sommario dell'articolo. Per poi ritenere «discutibile» che l'obiettivo «possa essere effettivamente raggiunto entro cinque anni». Scettico anche il britannico «The Guardian»: «Gli esperti non sono convinti della tempistica ipotizzata da Roberto Gualtieri per la riapertura del fiume alla balneazione» seppure «Roma spera, traendo ispirazione da Parigi, dove la Senna è stata riaperta ai bagni pubblici quest'estate per la prima volta in un secolo». L'annuncio del sindaco della Capitale d'Italia lo riportano fedelmente ma poi i commenti negativi si sprecano. «Potrebbe volerci molto più del previsto per ridurre l'inquinamento attuale a un livello accettabile, soprattutto in un Paese in cui i lavori pubblici possono avere tempi notoriamente lunghi», insiste «The Guardian». Mentre «Ashraq Al Awsat», quotidiano panarabo che fa capo al principe saudita Faisal bin Salman, ricorda come «fino agli Anni Sessanta, i romani nuotavano regolarmente nel fiume, ma l'inquinamento spinse le autorità a introdurre restrizioni». Oggi la balneazione «è severamente vietata, con multe che ammontano a centinaia di euro». Inglesi, tedeschi, svizzeri e perfino gli arabi credono poco che i tassi di inquinamento del Tevere siano inferiori a quelli nella Senna prima della cura da 1,4 miliardi di euro che ha permesso di tuffarsi di nuovo a Parigi. Gli atleti che nel fiume simbolo della Francia alle Olimpiadi hanno nuotato si sono imbottiti di antivirali prima di gareggiare, per essere sicuri di non beccarsi qualche malattia. Nel Tevere c'è di più: oltre «i topi, la leptospirosi e i liquami di fogna», c'è «lo scarico di acque reflue industriali che l'Aniene vi riversa, uno degli ostacoli chiave per la bonifica». I media britannici sottolineano poi come «ad aprile, gli scienziati della missione Tara Microplastics hanno pubblicato i risultati sull'inquinamento delle vie d'acqua europee, che hanno mostrato come il Tevere presentava una media di tre particelle di plastica per metro cubo». Molto meno delle 20 particelle per metro cubo registrate nel Gange, in India, «ma è tutt'altro che rassicurante». «L'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale - scrivono - ha rivelato che il Tevere trasporta in mare più rifiuti galleggianti di qualsiasi altro fiume italiano, oltre a preoccupanti concentrazioni di ammoniaca e batteri fecali». Bonificare il Tevere? Per ora «resta un obiettivo lontano».
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