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Tridico verso l'addio alla Calabria: preferisce i soldi di Bruxelles
09-10-2025, 11:11
Pasquale Tridico, eurodeputato del Movimento 5 Stelle, sembra ormai deciso a rinunciare al ruolo di leader dell'opposizione in Consiglio regionale della Calabria, preferendo mantenere il suo seggio a Bruxelles. Una scelta che, se confermata, rappresenterebbe un vero e proprio smacco per il centrosinistra calabrese e per gli elettori che avevano affidato a Tridico il compito di guidare l'opposizione regionale dopo la netta sconfitta elettorale contro il governatore uscente Roberto Occhiuto. Secondo fonti vicine a Tridico, l'eurodeputato parteciperà al primo Consiglio regionale, pronuncerà un discorso di circostanza e poi lascerà il seggio, che presumibilmente sarà assegnato a un altro membro del Movimento 5 Stelle, secondo il criterio del “resto più alto”. Come osserva il “Secolo d'Italia”, si tratta di un comportamento che richiama quanto già avvenuto nelle Marche con Matteo Ricci, parlamentare europeo del Pd, che dopo la sconfitta elettorale contro Francesco Acquaroli ha deciso di tornare a Bruxelles senza assumersi la guida dell'opposizione regionale. La sconfitta di Tridico è stata netta: l'eurodeputato ha raccolto solo il 33,57% dei voti contro il 65,53% di Occhiuto, confermando le difficoltà strutturali del centrosinistra calabrese. Flavio Stasi, sindaco di Corigliano-Rossano, ha definito la classe politica regionale “strutturalmente impreparata” e ha sottolineato che, dopo tre sconfitte consecutive, serve una nuova prospettiva per la Calabria. “La nostra gente – ha aggiunto – tra una accozzaglia di potere e la sua brutta copia preferisce l'originale”, commentando il largo successo di Occhiuto, che ha superato il 60% anche nella sua città. Non mancano poi le tensioni interne al Partito Democratico calabrese. Il segretario regionale Nicola Irto è rimasto in silenzio dopo la sconfitta, mentre il sindaco di Reggio Calabria e suo avversario interno, Giuseppe Falcomatà, è stato eletto nella minoranza del Consiglio regionale, generando ulteriori polemiche e confermando le divisioni interne che da tempo attraversano il Pd calabrese. Questa frammentazione, osservano gli analisti politici, ha sicuramente inciso sull'esito delle elezioni e rappresenta un ulteriore ostacolo per il centrosinistra se vuole riprendersi il ruolo di alternativa credibile in Regione. L'eccezione rimane Andrea Orlando, che dopo la sconfitta in Liguria ha lasciato il Parlamento per assumere il ruolo di leader dell'opposizione regionale, dimostrando che un impegno sul territorio, pur complesso e spesso poco remunerativo, è possibile e può fare la differenza. Nel caso di Tridico, invece, la scelta di restare a Bruxelles appare alquanto discutibile e manca sicuramente di senso di responsabilità verso gli elettori, alimentando il dibattito sulla reale rappresentanza politica e sulla capacità dei parlamentari di collegare il loro ruolo europeo ai bisogni concreti dei cittadini. In definitiva, la decisione dell'eurodeputato 5 Stelle rischia di aumentare ulteriormente la distanza tra politica e cittadini in Calabria, confermando una tendenza preoccupante: privilegiare prestigio, compensi e benefici del Parlamento europeo a scapito dell'impegno concreto sul territorio. Una scelta che, sebbene comprensibile sul piano personale, lascia gli elettori con il dubbio di quanto contino davvero le loro preferenze nella costruzione della politica locale e nel futuro della Regione. La Calabria, infatti, avrebbe bisogno di protagonisti disposti a misurarsi sul campo, affrontando le difficoltà quotidiane della Regione e proponendo soluzioni concrete.
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