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Trump chiaro sull'Ue, Crosetto: "Dovremo pensare noi a sicurezza e deterrenza"
Oggi 06-12-25, 12:54
"Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l'Eu gli serve poco o nulla in questa competizione". Lo scrive su X il ministro della Difesa Guido Crosetto. "La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell'avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile". "Da 3 anni, in privato, incontri, riunioni dei ministri, interviste, dico ciò che ieri è stato codificato nella Strategia di Sicurezza Nazionale USA e cioè che il rapporto con l'EU sarebbe mutato e che le garanzie di difesa regalate dopo il '45 sarebbero finite velocemente. Era chiaro, evidente - scrive - Con una tempistica più accelerata di quella che temevo (pensavo concedessero 2/3 anni in più) è accaduto ciò che era previsto". L'analisi del ministro, che segue le parole di Trump sull'Europa ("cambi o scomparirà"), continua: "Nel frattempo però la pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito 'gratuitamente', i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza". "Non parlo solo di quelle militari. Per scelta politica in questi anni abbiamo costruito e consolidato una grande quantità di rapporti bilaterali con nazioni che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici - afferma Crosetto - Per scelta abbiamo contribuito a dare un piccolo impulso positivo ad un'Europa che aveva perso il contatto con le traiettorie del Mondo pensando di poterlo plasmare a sua immagine e somiglianza. Piccolo, perché le resistenze ideologiche e burocratiche che rifiutano un approccio veloce e pragmatico alle evoluzioni della realtà sono fortissime e sedimentate". "L'Europa è anche però un luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare. Ad esempio è chiaro che la 'soglia di ingresso' finanziaria per recuperare il tempo perso su tecnologie fondamentali richiede una quantità di investimenti pubblici e privati tali che anche per 27 nazioni sono pesanti. Ma vanno fatti, per sopravvivere", prosegue. "Stesso discorso per la Difesa: più siamo, più é forte, meno costa. Siamo nel pieno centro di cambiamenti epocali. Occorre vederli, capirli ed orientare la nave, come in mare durante una tempesta. Perché, come accade in mare, nessuno, nemmeno i più grandi sono in grado di controllare i flussi dei tempi nei quali viviamo, ma ognuno é costretto ad affrontarli navigando al meglio", sottolinea il ministro della Difesa.
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