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Trump contro l'Europa: "Fermate i clandestini. I vostri Paesi andranno all'inferno"
Ieri 23-09-25, 17:56
“I vostri Paesi andranno all'inferno” Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump attacca l'Onu e l'Europa sulla gestione dell'immigrazione clandestina. Imparate dall'America", ha rilanciato nel discorso all'ottantesima assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York. Abbiamo intrapreso azioni coraggiose per bloccare gli irregolari”, ha affermato. “Una volta iniziato a trattenere e deportare chiunque attraversasse il confine, i clandestini hanno semplicemente smesso di arrivare”. “L'immigrazione in Europa? È parte del programma globalista”, ha rincarato la dose lanciando un severo monito alle nazioni che sono invasi dagli immigrati. "È ora di porre fine al fallito esperimento delle frontiere aperte. Dovete farlo subito”. Eppoi quella frase che ha lasciato di stucco a molti: “I vostri Paesi andranno all'inferno”. Rivolgendosi direttamente ai leader europei, li ha accusati di “distruggere il vostro patrimonio” e di permettere la migrazione internazionale a causa del "politically correct”. “ I vostri Stati sono in rovina”, ha affermato, indicando i programmi delle Nazioni Unite che forniscono cibo, riparo e carte di debito per finanziare i viaggi dei migranti verso gli Stati Uniti: “L'Onu sta finanziando un attacco ai paesi occidentali”. Ha parlato per 57 minuti The Donald, molto di più del quarto d'ora d'ordinanza concesso agli altri leader mondiali. Con un “gobbo” saltato dopo qualche frase che lo ha spinto ad andare fuori copione. Ovviamente lui, sornione, ha fatto notare l'improvviso black out del telepromter così come quello delle scale mobili: “Si sono fermate non appena ci abbiamo messo piede. La First Lady Melania ha rischiato di cadere”. Il Capo della Casa Bianca nel Palazzo di Vetro ha ricordato tutto ciò che non funziona: “L'Onu non ha fatto nulla per aiutarmi nel processo che mi ha permesso di far finire sette guerre. Non è all'altezza del suo potenziale. Tutto quello che sembra fare è scrivere lettere con parole forti e poi non dare mai seguito a quelle missive. Sono parole vuote, e le parole vuote non risolvono la guerra”. “L'unica cosa che risolve i conflitti è l'azione”, ha sottolineato. Non è mancata la stoccata ai paesi alleati che “continuano a comprare petrolio russo” e in questo modo “prolungano la guerra in Ucraina”. “Stanno finanziando la guerra contro se stessi”, ha aggiunto Trump. Visto che le speranze di una tregua sembrano sempre più sfuggenti, il presidente Usa ha voluto mettere in guardia anche Vladimir Putin: “Nel caso in cui la Russia non è pronta a fare un accordo per porre termine alla guerra, allora gli Stati Uniti sono pronti a imporre un round molto forte di potenti dazi”. Dazi a cui “dovrebbero aderire” i Paesi europei. In definitiva, la tesi di Trump ha legato l'immigrazione all'energia pulita, proiettando le due questioni che porterebbero alla “morte dell'Europa occidentale”. Il presidente ha deriso diversi progetti di energia rinnovabile e ha detto che il cambiamento climatico è “la più grande truffa mai perpetrata al mondo”. E significa che “non puoi allontanarti da questa truffa verde”. Ha poi lanciato un avvertimento alle nazioni che investono in questi progetti: "Il vostro paese fallirà. Sono davvero bravo a prevedere le cose, sapete”. Un attacco completo all'esperimento nel governo mondiale, che ha descritto come una “forza globale incapace, corrotta e perniciosa che dovrebbe essere sostituita così come la stessa leadership”. Salvo poi dire al segretario generale dell'Onu Antonio Guterres: “Il nostro paese sostiene le Nazioni Unite al cento per cento. A volte posso non essere d'accordo ma le sostengo pienamente”. E Guterres ha replicato, riferendosi alla guerra in Ucraina: “Siamo a vostra completa disposizione per lavorare verso una pace giusta”. Quando si è trattato della guerra a Gaza, Trump non ha detto quasi nulla sul peggioramento della crisi umanitaria nella regione. Invece si è concentrato sul rilascio dei rimanenti ostaggi israeliani. “Li rivogliamo tutti e venti. Non ne vogliamo due e quattro”, ha intimato. “Sfortunatamente Hamas ha ripetutamente respinto offerte ragionevoli per fare la pace”. Il presidente ha continuato a non essere d'accordo con il crescente numero di paesi che hanno formalmente riconosciuto uno Stato palestinese. “Questa sarebbe una ricompensa per le orribili atrocità, incluso l'assalto del 7 ottobre”.
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