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Trump dà i Patriot all'Ucraina. E Medvedev: "Gli Usa sul sentiero di guerra"
Oggi 23-10-25, 13:45
Stufo delle promesse non mantenute di Vladimir Putin, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato il via libera all'invio di missili Patriot in Ucraina. Se ai Tomahawk, in grado di colpire in profondità nel territorio russo, ha detto "no" alle richieste del presidente Volodymyr Zelensky, ha invece approvato la fornitura di questi razzi, di gittata più contenuta, per la difesa dai bombardamenti dell'aviazione del Cremlino. Scatenando l'ira di Mosca. "Gli Usa sono sul sentiero di guerra", ha postato su Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione russa Dmitrij Medvedev, ricordando che gli Stati Uniti restano "avversari". "Questo è il suo conflitto ora, non quello del senile Biden!", ha scritto con un riferimento non certo velato a Trump. "Ovviamente diranno che non ha potuto fare a meno di subire pressioni dal Congresso", ha aggiunto. "Questo non cambia il punto principale: le decisioni prese sono un atto di guerra contro la Russia. E ora Trump si è completamente allineato con l'Europa folle". Europa che oggi ha varato il diciannovesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia che include il gas naturale liquefatto. "Per la prima volta colpiamo questo settore, cuore dell'economia di guerra della Russia. Non cederemo finché il popolo ucraino non avrà una pace giusta e duratura", ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Mentre Andriy Yermak, consigliere del presidente ucraino, ha rimarcato: "Abbiamo ricevuto piena conferma del supporto in materia di difesa aerea. La cosa più importante è che Trump ha dato il via libera, quindi le questioni rimanenti sono principalmente di natura tecnica". La Russia si è così trovata sotto il fuoco incrociato dell'imminente arrivo dei Patriot a rinforzare Kiev e della prospettiva di veder sfumare una parte rilevante delle entrate derivanti dalla venduta dei carburanti. Seppure l'Unione europea ha concordato un divieto graduale delle importazioni di gas liquefatto, con l'obiettivo di interrompere ogni commercio entro il 1° gennaio 2027, il pacchetto di sanzioni ha aggiunto 117 navi della flotta ombra all'elenco di quelle sospettate di spedizioni illegali di greggio e bandite dai porti. Che ora sono ben 558. All'ex presidente Medvedev, fedelissimo di Putin da una vita, non è rimasto che scrivere: "Trump è sul sentiero di guerra". L'ultima mossa del presidente americano è stata quella di sanzionare Rosneft e Lukoil, i maggiori produttori russi di petrolio. I beni che le due società hanno negli Usa sono stati congelati, alle aziende e ai cittadini statunitensi è stato vietato di fare affari con loro. Questo dopo che è saltato l'annunciato vertice tra Donald Trumpe Vladimir Putin, da tenersi a Budapest, in Ungheria. Vertice che avrebbe dovuto portare a un piano di pace per l'Ucraina. Le sanzioni sono state lanciate dopo che il Capo della Casa Bianca ha incontrato a Washington il Segretario generale della Nato Mark Rutte. "Ora è il momento di fermare le uccisioni e di una tregua immediata", ha affermato il Segretario Usa al Tesoro Scott Bessent. "Dato il rifiuto del presidente Putin di porre fine a questo conflitto insensato, stiamo sanzionando le due più grandi compagnie petrolifere russe che finanziano la macchina da guerra del Cremlino".
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