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Ucraina, l'Europa con Trump per una "pace giusta". Ora tocca a Putin
Oggi 19-08-25, 07:38
«Tutti siamo qui perché vogliamo una pace giusta». Questa potrebbe essere la frase giusta per riassumere a suo modo storica giornata di ieri: una girandola di dichiarazioni, dossier, posizioni che però alla fine si sono condensate in una comune volontà di porre fine al conflitto. Trump, Zelensky e i leader Ue riuniti ieri a Washington hanno, probabilmente, trovato dei punti di contatto fondamentali per arrivare a quello che tutti hanno chiamato «un accordo per una pace sicura e duratura». Al netto di alcune inevitabili differenze di prospettiva. Il presidente Usa Trump è apparso il più positivo, per sua stessa ammissione: «Sono ottimista» ha detto circondato dai leader europei, guardando negli occhi Zelensky. «Possiamo porre fine alle uccisioni e a questa guerra. Credo che lo sapremo entro un paio di settimane, dopo il prossimo incontro trilaterale tra il presidente ucraino e Putin - ha aggiunto. Incontro al quale se vorranno ci sarò anche io». Lo stesso Putin che, secondo l'inquilino della Casa Bianca, avrebbe accettato «le garanzie si sicurezza per l'Ucraina», precondizione per tutti i leader europei (oltre che per Zelensky, ovviamente) senza la quale qualunque trattativa sarebbe quasi impossibile. Garanzie sulle quali anche Trump si è detto naturalmente favorevole. Spiegando però che un eventuale accordo sulla fine delle ostilità «sarà una decisione che può essere presa solo dal presidente Zelensky e dal popolo ucraino, in accordo con il presidente Vladimir Putin. E io credo che da tutto questo possano arrivare cose molto positive». «Spero quindi che avremo un buon incontro ha detto ancora. E se riusciremo ad avere un buon incontro, organizzerò un vertice con il presidente Putin», il quale «sarà informato da me al termine di questo incontro». Trump è tornato anche a parlare di «possibili scambi di territori, tenendo in considerazione l'attuale linea di contatto. Vale a dire la zona di guerra, le linee del fronte che oggi sono, in modo piuttosto ovvio, molto tristi da osservare, e che diventano posizioni negoziali». Zelensky, riferendosi al bilaterale avuto poco prima della riunione allargata nello Studio Ovale, ha parlato di «conversazione molto positiva con Trump, la migliore fin qui. È stato un colloquio estremamente costruttivo, abbiamo parlato di punti molto sensibili a cominciare dalle garanzie di sicurezza: quelle dell'Ucraina dipendono da questi leader, che ci supportano e sono al nostro fianco». «Tutti vogliamo finire la guerra con la Russia - ha aggiunto: è un bene che gli Usa abbiano dato un segnale forte. È molto importante perseguire lo scambio completo dei prigionieri, su questo io e Trump siamo d'accordo; è altrettanto importante che i temi sui territori possano essere discussi in un eventuale incontro trilaterale, l'Ucraina sarebbe molto felice se Trump venisse». I "Volenterosi", riuniti intorno allo stesso tavolo, sono poi intervenuti a turno, ribadendo l'unità d'intenti con Kiev e Washington ma aprendo anche, allo stesso tempo, il principale argomento di divergenza che attualmente li dividono da Trump (e Putin), ovvero quello relativo ad un cessate il fuco. La tregua, Trump lo ha ribadito anche ieri, non rientra nei piani preferiti dagli Usa, che invece propendono per «una pace duratura» e definitiva. I leader Ue, invece, a partire dal presidente francese Emmanuel Macron e dal cancelliere tedesco Merz, hanno molto insistito su questo punto. «Non riesco a immaginare che il prossimo incontro si svolga senza un cessate il fuoco - ha dichiarato Merz - quindi lavoriamoci su e cerchiamo di fare pressione sulla Russia». Trump ha ribattuto alle parole di Merz, ricordando di non aver avuto bisogno di un cessate il fuoco per porre fine ad altre guerre, ma che ne accoglierebbe volentieri uno se necessario. Macron, da parte sua, ha ribadito la necessità di «un cessate il fuoco» in vista del trilaterale, lanciando poi l'idea di organizzare «un quadrilaterale «perché se parliamo di sicurezza, si parla anche di quella del continente europeo». La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha chiuso il giro di interventi: «siamo qui come amici e alleati - ha spiegato - è stato un grande vertice: siamo qui per lavorare insieme a una pace giusta e duratura per l'Ucraina. Il nostro comune interesse è fermare le uccisioni».
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