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Ucraina, Tajani: "Non manderemo soldati". Salvini: "Se fosse per il Pd saremmo già in guerra"
10-11-2025, 15:14
"Dobbiamo aiutare l'Ucraina perché ne difendiamo la libertà e l'indipendenza. Non siamo per la guerra, non manderemo soldati a combattere, non manderemo armi che possono essere o che debbono essere utilizzate in territorio russo, ma continueremo a fare tutto ciò che serve rispettando gli impegni che abbiamo preso". Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha chiarito la posizione del nostro Paese dopo l'ipotesi dell'invio di un contingente militare europeo in Ucraina prima di un accordo di pace. Sulla stessa linea il vicepremier e segretario della Lega Matteo Salvini: "Vogliamo la pace fra Russia e Ucraina, non manderemo mai i nostri figli a morire per una guerra che non è la nostra guerra. Se fosse per il Pd noi domani saremmo in guerra contro la Russia. Non mi interessa". "E fanno passare per filorussi e putiniani quelli che vogliono stare in pace a casa loro", ha aggiunto. "Dover fare leggi di bilancio dove dobbiamo trovare i soldi per missili carri armati e sommergibili, non è la mia legge di bilancio. Per difenderci, va bene, ma il problema italiano è l'invasione di un'orda di clandestini", ha concluso Salvini. Intanto la Russia ha iniziato a reclutare riservisti in almeno 20 regioni per proteggere le infrastrutture strategiche in base a una nuova legge che consente all'esercito di schierare queste risorse anche in tempo di pace. Martedi' scorso, il presidente Vladimir Putin ha autorizzato l'impiego di riservisti, noti come Bars, da richiamare per un "addestramento speciale" per difendere "strutture critiche e di supporto vitale", anche contro gli attacchi dei droni. Secondo il quotidiano The Mosca Times il Cremlino sta cercando di "aumentare silenziosamente il personale militare senza ordinare una nuova ondata di mobilitazione, a causa del malcontento che gia' accompagno' la mobilitazione "parziale" del settembre 2022".
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