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Un 25 aprile "sobrio". L'invito del governo fa impazzire la sinistra
Oggi 23-04-25, 07:35
Ua decisione dettata dal protocollo. Che nel giro di neanche un'ora diventa il tema di una polemica rovente, quanto gratuita. «In vista del 25 aprile, la cui ricorrenza avverrà all'interno delle giornate di lutto nazionale, tutte le cerimonie sono consentitite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone», è il ministro della Protezione Civile Nello Musumeci a parlare. Il consiglio dei ministri ha deciso per cinque giorni di lutto nazionale (in pratica fino al funerale del Papa previsto sabato). È bastato un verbo («concedere») ed una parola («sobrietà») per far saltare i nervi a sinistra. Insomma quanto basta ad accendere la "miccia". Il tutto mentre il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, concede per il 24 aprile l'aula per commemorare la liberazione come avevano chiesto proprio le opposizioni. I primi a scatenarsi sono i "gemelli" di Alleanza Verdi e Sinistra. Il primo, Nicola Fratoianni, dice: «C'è poco da fare: è più forte di loro, anche stavolta un'allergia alla liberazione dal fascismo e dal nazismo traspare da chi in questo momento occupa Palazzo Chigi. Non trovo altra giustificazione alle parole strampalate sulla sobrietà con cui celebrare il 25 Aprile». Il secondo, Angelo Bonelli, è immaginifico: «Il 25 aprile non è una festa in discoteca o un happy hour, ma il giorno in cui si ricorda la Liberazione dell'Italia dal nazifascismo, grazie alla Resistenza che ci ha poi condotti alla democrazia». Si precipita a dichiarare anche il segretario di Più Europa Riccardo Magi, incappando pure nell'errore: «Sull'80esimo anniversario di un evento cosi' importante e fondativo per l'Italia, Meloni ha mostrato talmente tanta sobrietà che ha deciso di organizzare un viaggio in Uzbekistan». Peccato che la Presidente del Consiglio abbia annunciato da ore di aver disdetto la visita nel Paese asiatico, per essere probabilmente all'Altare della Patria con il capo dello Stato Sergio Mattarella ed il ministro della Difesa Guido Crosetto. Protesta l'associazione degli ex deportati con il presidente Dario Venegoni: «Se non fosse scandaloso ci sarebbe da ridere». Dal Pd molti mugugni sui social ma profilo basso, il Nazareno per ora vuole evitare polemiche dirette. Si espone il consigliere regionale lombardo dem Pierfrancesco Majorino, uno degli aspiranti alla successione di Giuseppe Sala: «Invece che chiacchierare di eventi "sobri" in occasione del 25 Aprile gli esponenti della destra sovranista e nazionalista dovrebbero passare queste giornate leggendo le parole di Papa Francesco». L'Anpi si limita a confermare tutti gli eventi in calendario per venerdì: «Si svolgeranno in piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto». Non poteva mancare l'indignazione di Rifondazione Comunista, che con Giovanni Barbera attacca: «Con un'arroganza degna della peggiore tradizione autoritaria, il ministro Musmeci ha lasciato intendere che il governo possa consentire o meno lo svolgimento delle cerimonie per la commemorazione della Liberazione». Una tempesta in un bicchiere d'acqua per la deputata di Azione Daniela Ruffino: «Si può celebrare il 25 aprile e rispettare il lutto per il Papa». Un'ovvietà che alla gauche non torna. Prosegue la Ruffino: «Quest'anno più che nelle precedenti occasioni, bisogna fare in modo che le manifestazioni celebrative per la Liberazione si svolgano in un clima rispettoso di tutte le parti. Evitando che i soliti gruppuscoli di violenti si infiltrino nei cortei per sobillare e provocare scontri con le forze dell'ordine». Con buona pace di Nicola Fratoianni ed Angelo Bonelli già partiti per una ‘guerra' contro il cerimoniale di Stato.
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