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Una legge per evitare minacce sessiste sul web: la proposta di Carfagna
02-09-2025, 15:35
Una proposta di legge per evitare minacce sul web. Mara Carfagna, segretaria nazionale di Noi Moderati, su proposta del forum sessista, presenta una norma in grado di tutelare quelle figure pubbliche che quotidianamente rischiano di finire nel ricatto dei nuovi pirati informatici. Secondo tale norma s'intenderà per “deepfake” «qualsiasi contenuto di immagini, audio o video generato o manipolato attraverso programmi informatici o applicazioni digitali, anche mediante sistemi di intelligenza artificiale, che riproduca volti, voci o altre caratteristiche identificative e che possa apparire falsamente autentico o veritiero». Il testo, infatti, prevede un obbligo di marcatura digitale. Chiunque generi o diffonda deepfake è tenuto a integrare nel contenuto una marcatura visibile che indichi chiaramente la natura artificiale o manipolata del contenuto. I fornitori di sistemi di intelligenza artificiale, inoltre, saranno obbligati a conservare per almeno dodici mesi i log relativi all'opposizione della marcatura. Tali misure di marcatura, così come la correttezza della conservazione dei log da parte dei fornitori, saranno verificati dal Garante per la protezione dei dati personali d'intesa con il Dipartimento per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale e l'Agcom. Quest'ultimo potrà svolgere ispezioni, richiedere documentazione, disporre audit tecnici e segnalare omissioni all'autorità sanzionatoria competente. Nuovi obblighi saranno previsti anche per le piattaforme digitali. I fornitori di servizi online, infatti, saranno obbligati a: predisporre sistemi di identificazione certa degli utenti, mediante documento di identità o strumenti di identità digitale riconosciuti; ricevere segnalazioni di contenuti illeciti e predisporre procedure rapide di rimozione ed eseguire senza indugio gli ordini di rimozione impartiti dalle autorità competenti e cooperare con l'autorità giudiziaria. La mancata sinergia comporterà sanzioni pecuniarie (da 10mila a 100mila euro) e interdittive, tra cui la sospensione dell'attività in Italia, nonché limitazioni contrattuali. Chi deliberatamente negherà la consegna dei dati richiesti sarà punito con la reclusione da uno a cinque anni. La pena sarà aumentata se il contenuto è a carattere sessuale, diffamatorio, politico o coinvolge minori o soggetti fragili. È, altresì, aumentata se dalla diffusione derivano danni economici o morali a minori o soggetti fragili. Il reato è perseguibile d'ufficio se commesso a danni di minori o con finalità discriminatorie. Tale norma non graverà neanche sulla finanza pubblica. Le amministrazioni competenti provvederanno agli adempimenti con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente. «Personalmente - spiega Carfagna - sto lavorando a una proposta di legge che sanzionerà chiunque utilizza senza consenso le immagini di personaggi pubblici, ma soprattutto di comuni cittadine che non hanno strumenti per difendersi. La proposta riconosce a ogni cittadino la titolarità legale della propria immagine, voce e fisionomia. Chi utilizza le foto senza consenso, magari modificandole con programmi di AI come già sta succedendo sarà perseguito, sanzionato e dovrà risarcire il danno».
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