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Villa Silvestri Rivaldi, i restauri saranno aperti al pubblico
20-01-2025, 18:52
Riparte il restauro degli affreschi di Villa Silvestri Rivaldi. I tecnici e gli studenti coordinati dall'Istituto Centrale per il Restauro sono all'opera da qualche giorno per riportare alla luce i tesori conservati sulle pareti del palazzo storico in via del Colosseo, già al centro di polemiche per l'abbandono e il degrado in cui versa da anni. L'inversione di tendenza dopo il recente acquisto da parte della Regione Lazio che l'ha rilevato dagli Istituti di Santa Maria in Aquiro. Ora si attende il completo restauro strutturale da parte del Ministero della Cultura per far sì che il complesso possa finalmente tornare ad essere interamente fruibile. Nel frattempo, grazie al Ministero della Cultura, con Segretariato Generale e Istituto Centrale per il Restauro in prima fila, la villa aprirà i battenti al pubblico con la formula del «restauro aperto» che consentirà di visitare gratuitamente e su prenotazione le sale affrescate del piano nobile durante le attività di restauro svolte nell'ambito della Scuola di Alta Formazione e Studio dell'Istituto, secondo una modalità sempre più frequente nei nostri siti e che consentirà ad appassionati e curiosi di vivere un'esperienza culturale davvero unica. «L'ipotesi è quella di far partire le visite guidate al cantiere già tra febbraio e marzo - promette Luigi Oliva, direttore dell'Istituto Centrale per il Restauro - Per questo stiamo ficon grandi prospettive di crescita in cui l'ICR gioca da quasi un secolo un ruolo di guida. Questa ricerca sostiene anche un'importante filiera industriale italiana. In questo campo, infatti, il nostro Paese rappresenta un'indiscussa eccellenza internazionale. Villa Silvestri Rivaldi è un vero scrigno d'arte e arricchisce il panorama culturale della Capitale in un'area che è già oggetto di grande rilancio. L'attività di valorizzazione, infatti, è inserita nell'offerta sulla cultura romana nell'ambito delle attività per il Giubileo 2025». Al palazzo è dedicato anche il volume «Villa Silvestri Rivaldi. Un cantiere di studio nel centro di Roma» (Viella, 2024), curato da Gianni Pittiglio e Maria Adelaide Ricciardi della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura, che verrà presentato il 30 gennaio alle 16.30 nella Sala Brandi dell'Istituto Centrale per il Restauro in via di San Michele 25, a Roma. Nel libro sono raccolte ricerche che hanno coinvolto studiosi e studenti, in rappresentanza di soprintendenze, università, direzioni generali, musei e istituti di restauro. Tutti hanno varcato la porta della villa per accedere a un edificio e a un giardino (notevolmente ridotto dal taglio della collina Velia per l'apertura di quella che oggi è via dei Fori Imperiali) appartenuti tra '500 e '600 ad alti prelati, a partire da Eurialo Silvestri da Cingoli, uomo di fiducia di Paolo III Farnese, che lo fece costruire a partire dal 1542, e poi a cardinali e principi. A metà del '600 la trasformazione in convento causò la copertura degli affreschi cinquecenteschi e, dopo l'unità d'Italia, la villa divenne una sede scolastica. Un primo abbandono successivo alla Seconda guerra mondiale portò, tra gli anni '70 e '80 del Novecento, persino alla creazione di un centro sociale passato alla storia come «Convento occupato», teatro di sperimentazioni artistiche e palcoscenico per larga parte della scena controculturale dell'epoca. Dopo un secondo abbandono, i primi restauri realizzati nei cantieri scuola ICR hanno riportato alla luce affreschi bellissimi, alcuni dei quali attribuiti alla scuola di Perin del Vaga, facendo rivivere ancora una volta il fascino di questa villa che sembra risorgere in vite infinite.
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