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Violenza alle donne: flash mob contro gli abusi digitali con l'intelligenza artificiale
Oggi 05-11-25, 15:06
Fotografie di donne modificate con l'intelligenza artificiale creano immagini pornografiche. Immagini falsificate, con protagoniste inconsapevoli. Una violenza virtuale che assume sempre più i contorni di uno stupro digitale, e che ha visto vittime illustri nel mondo dello spettacolo, del giornalismo e della politica. "Non con la mia faccia" è il flash mob organizzato oggi in piazza Capranica, a Roma, dall'associazione Giornaliste Italiane e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell'informazione e di numerosi parlamentari di diversi schieramenti politici. Obiettivo dell'iniziativa quello di esprimere solidarietà a donne e ragazze, tra cui molte reporter, vittime della diffusione attraverso Internet di materiale pornografico falso, realizzato con sistemi di intelligenza artificiale che utilizzano i loro volti senza consenso. Un invito a denunciare quanto accade. Grazie a una recente legge introdotta in Italia, chi diffonde contenuti contraffatti con l'IA senza il consenso delle persone coinvolte rischia da uno a cinque anni di reclusione. Sull'argomento è intervenuta la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella, spiegando che per contrastare questo fenomeno è stata fatta "una seconda legge che deve fare un ultimo passaggio il 25 novembre in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne". È una legge "approvata all'unanimità in Senato e auspichiamo che accada anche alla Camera proprio per segnalare che siamo tutti insieme e uniti e su questo tema non ci sono divisioni di partito o ideologiche". Tanti i volti noti della televisione, del cinema e dello spettacolo che hanno partecipato all'iniziativa, abbracciando il messaggio di "denunciare" lanciato da Giornaliste Italiane. A fare da simbolo della protesta, una maschera bianca, a rappresentare l'anonimato imposto e subito da chi viene violato nella propria immagine digitale. Hanno portato la propria testimonianza le giornaliste Manuela Moreno e Paola Ferrari e la presidente dei deputati di Italia Viva, Maria Elena Boschi, tutte vittime dirette di violenza digitale. Il flash mob è iniziato dedicando un minuto di silenzio per Octay Stroici, l'operaio morto nel crollo della Torre dei Conti a Roma. Tra i parlamentari presenti Maria Stella Germini, Maurizio Lupi, Carlo Calenda, Marta Schifone, Elisabetta Gardini e Lucio Malan.
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