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Von der Leyen Baronessa Rossa: vuole il Green Deal ma usa il jet privato
Oggi 14-05-25, 07:29
Ambientalisti con il fondoschiena (e il portafogli) degli altri. Moralisti a tempo pieno, maldisposti però a rinunciare alle proprie, costose comodità. Soprattutto a quelle pagate con i denari prelevati dalle tasse dei cittadini del Vecchio Continente. Che la millantata rivoluzione turbo-green fosse solo un delirio ideologico, lo abbia detto e scritto molte volte. Ieri abbiamo scoperto come gli stessi che auspicavano cittadini costretti a spostarsi solo con le auto elettriche (magari prodotte in Cina) e obbligati a spendere almeno settantamila euro per il cappotto termico nelle proprie case siano avvezzi all'uso di aerei privati anche per spostamenti inferiori ai duecento chilometri. Venerdì scorso il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa e il presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, hanno utilizzato un volo da Bruxelles a Lussemburgo, per una distanza di poco meno di 200 chilometri. Invece di optare per una comune automobile. Il treno non è nemmeno stato preso in considerazione, visto il pessimo collegamento tra le due capitali europee (un viaggio di oltre quattro ore). Una scelta che ha sollevato un vespaio di polemiche a Bruxelles, visto l'impatto sull'ambiente. "La decisione - ha spiegato la portavoce della Commissione europea, Paula Pinho - è stata eccezionale, a causa dell'agenda della giornata". Il motivo? Venerdì scorso è arrivato a Bruxelles il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, che ha incontrare le tre cariche europee. L'ultima, Metsola, alle 12.30. Alle 14 i tre leader erano attesi a Lussemburgo per l'evento in occasione del 75esimo anniversario della dichiarazione di Robert Schuman. "L'unica opzione di viaggio per consentire a tutti loro di partecipare insieme e in orario alla commemorazione della Dichiarazione Schuman era prendere un volo charter. È così stata scelta questa opzione per arrivare a destinazione". Una giustificazione che non ha minimamente convinto Susanna Ceccardi. L'eurodeputato della Lega ha infatti già presentato un'interrogazione. "Mentre Bruxelles impone enormi sacrifici ai cittadini e alle imprese europee in nome del Green Deal, la presidente della Commissione noleggia un jet privato per coprire appena 187 chilometri. Altro che svolta ecologica: siamo di fronte all'ennesima dimostrazione di una élite scollegata dalla realtà, che impone limiti ai motori termici e tasse ambientali ma non rinuncia ai propri privilegi". Secondo l'esponente del Cartoccio non si tratterebbe di un episodio isolato. Nel solo 2023, Von der Leyen ha preso "23 voli privati, compresi ben 3 tra Bruxelles e Strasburgo", tratte brevi che potevano essere coperte con treni o auto. Nel 2021, "ha noleggiato un jet per fare 50 chilometri. Viene il sospetto che si tratti di un vero e proprio vizio, giustificato ogni volta con presunti motivi di tempo - ha aggiunto Ceccardi - Ma intanto le emissioni inquinanti volano, letteralmente". Va ricordato come un solo volo del genere possa emettere fino a 2 tonnellate di CO₂ in un'ora, l'equivalente di quanto produce, in media, un cittadino europeo in un intero anno. Senza dimenticare lo spreco di denaro pubblico: alla faccia del bicarbonato di sodio (e dell'austerity). "Dopo decenni di promesse e fiumi di denaro spesi per le infrastrutture, l'Europa non è nemmeno riuscita a garantire un collegamento ferroviario decente tra due delle sue capitali istituzionali - ha concluso Ceccardi - Questo è il fallimento della politica europea degli investimenti: soldi sprecati in ideologia e burocrazia, zero risultati per i cittadini e le imprese".
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