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7 Ottobre, sopravvissuto annuncia il suicidio sui social: si dà fuoco e muore
Oggi 11-10-25, 16:41
"Non ce la faccio più ad andare avanti", ha scritto in un messaggio sui social, in cui ha chiesto perdono ad amici e familiari, prima di togliersi la vita dando fuoco alla propria auto, ieri sera venerdì 10 ottobre. È la tragica storia, in evidenza oggi sui media israeliani, di Roei Shalev, 30 anni, ferito ma sopravvissuto al pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023 mentre ballava al Nova Festival, dove invece fu assassinata la sua compagna, la giovane Mapal Adam. Dalla perdita di Mapal e dal trauma non si è mai ripreso, e neanche della perdita di sua madre, suicidatasi pochi giorni dopo il massacro, raccontano i suoi amici al Times of Israel. Poi ti dicono che Roei Shalev si è ucciso, e leggi le sue ultime parole, pochi giorni dopo aver camminato sulla stessa sabbia del Negev. E ancora, ancora devi sentire, nel “tuo” paese e altrove, menzogne e deliri, il trionfo della rappresentazione, a diversi livelli, senza che… pic.twitter.com/A8IAQXS4BW — Cultural Decay (@DegCult) October 11, 2025 Amici e membri della comunità Nova, preoccupati, hanno avviato le ricerche dopo che non ha risposto alle chiamate e dopo aver visto il suo messaggio sui social. Le telecamere a circuito chiuso lo hanno mostrato in una stazione di servizio mentre riempiva una tanica di carburante. La sua auto è stata trovata in fiamme ei vigili del fuoco hanno successivamente trovato il suo corpo carbonizzato all'interno del veicolo. La famiglia Shalev annuncia la sua morte in un comunicato, chiedendo discrezione e riservatezza. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Roei Shalev (@roeishalev) Nova Tribe Community, l'organizzazione che rappresenta i sopravvissuti e le famiglie delle vittime del massacro del festival, afferma in un comunicato di "chinare il capo con il cuore a pezzi, nel più profondo dolore per la prematura scomparsa del nostro amato amico Roei Shalev. Era uno dei pilastri della nostra comunità e la sua morte è una perdita incomprensibile", afferma l'organizzazione. "Chiediamo di ricordarlo nei suoi momenti più belli: il suo coraggioso sostegno alla comunità, la sua leadership come capitano della squadra di basket della Nova Tribe e la sua dedizione nell'aiutare gli amici nei momenti più difficili". Nel solo massacro al Nova festival furono uccisi 364 giovani israeliani. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Roei Shalev (@roeishalev)
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