"A casa mia": Lavinia Orefici, lezione a Prodi | Video

A Quarta repubblica, su Rete 4, si parla ancora inevitabilmente del caso di Romano Prodi e della sua aggressione verbale alla inviata Lavinia Orefici, culminata in una tirata di capelli in pubblico. Un momento imbarazzante e increscioso che fa dire alla stessa giornalista di Porro, presente in studio, parole nette e dure. "A casa mia mi hanno insegnato che quando qualcuno sbaglia dice 'Chiedo scusa'. O di persona oppure su un bel biglietto con carta intestata, uno scrive 'Gentile dottoressa Lavinia Orefici, le chiedo scusa per il mio comportamento. Con rispetto, Romano Prodi'. E poi magari anche un mazzo di fiori, da signore".       Ci sono due aspetti in questa antipatica vicenda, sottolinea ancora la Orefici: "Primo: è stata messa in discussione la qualità della mia domanda. Ricordiamo: era un passaggio del Manifesto di Ventotene che il presidente del Consiglio aveva letto in aula. La mia domanda era stata: 'Cosa ne pensa?' e 'Se condivide'. Quindi proprio  la base". Secondo punto, "più personale ma che cammina di pari passo col primo: questo episodio mi dispiace che sarà sempre associato a me".       In studio c'è anche Mario Giordano, conduttore di Dritto e rovescio, che riflette sul rapporto tra politici e giornalisti. "Alcuni politici, con cariche istituzionali, mi hanno scritto messaggi privati accusandomi: 'Mi stai uccidendo', 'Atteggiamenti criminali', 'Sei un assassino'. Sono sbagliati, questi messaggi, così come è sbagliato dare del 'pezzo di m***a' a un giornalista off the records, come fatto da Donzelli con il giornalista del Fatto quotidiano. Però qua è diverso - prosegue riguardo a Prodi -: qua siamo davanti a una domanda ufficiale di una giornalista e a una risposta ufficiale davanti alle telecamere. E soprattutto alla negazione del fatto". Sono passati 10 giorni, conclude Giordano, e da Prodi non sono ancora arrivate delle vere scuse alla Orefici.   "A casa mia mi hanno insegnato che quando uno sbaglia chiede scusa."#Orefici #Prodi #quartarepubblica pic.twitter.com/7cacfSKDNe — Quarta Repubblica (@QRepubblica) March 31, 2025

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