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Cronaca Milano
Addio alla Stazione di Porta Genova L’ultimo viaggio su un treno storico
14-12-2025, 09:14
Siamo arrivati al momento dei saluti. Quei binari che per oltre un secolo e mezzo hanno tagliato in due il cuore della movida meneghina, dividendo via Tortona dai Navigli, smettono di esistere. Sabato 13 dicembre 2025 verrà ricordata come una data storica, e per molti versi malinconica: la stazione di Porta Genova chiude definitivamente. Dopo 155 annidi onorato servizio, il più antico scalo ferroviario del capoluogo lombardo (inaugurato nel lontano 1870) va in pensione. Non ci saranno più i pendolari della linea Milano – Mortara a riversarsi di corsa verso la metro verde, né il fischio dei convogli a scandire i ritmi degli aperitivi in Darsena. La città cambia pelle, e lo fa sacrificando un suo posto iconico. Per sigillare questo passaggio, non poteva mancare un evento carico di nostalgia: ieri un treno storico celebrativo trainato da una locomotiva a vapore è partito dalla Centrale per fare il suo ingresso trionfale a Porta Genova alle ore 10.05 (e poi proseguire fino a Mortara con fermate ad Abbiategrasso, Vigevano). Un’occasione per scattare l’ultima foto sotto la pensilina in ferro battuto, simbolo di un’archeologia industriale che ha resistito a guerre, boom economici e, nell'ultimo periodo, alle affollatissime settimane del design. Un tributo doveroso a un luogo che ha rappresentato la porta d’accesso alla metropoli per generazioni di lavoratori e studenti dalla Lomellina e dal Pavese. I convogli che connettono la città con l’area agricola e industriale del sud della Lombardia, hanno contribuito allo sviluppo di Milano dal periodo post Unità fino a oggi. A portare l’ultimo saluto l’assessore regionale ai trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, che ha dichiarato: «Ora dobbiamo lavorare tutti insieme affinché questa area non rimanga solo memoria storica bensì memoria dinamica. In collaborazione con Fondazione FS, Regione, Comune di Milano ed enti preposti, troveremo una soluzione per valorizzare tale distretto. Posso dire, in merito, che stiamo studiando una serie di iniziative per tenere vivo il ricordo, magari con la realizzazione di un museo o un binario dedicato a treni storici e turistici». UN VIAGGIO NEL TEMPO Tornando indietro nel tempo, Porta Genova non è mai stata una stazione monumentale, e proprio questa sua semplicità a livello architettonico riusciva a renderla autentica. Il continuo via vai delle persone, lo stridere dei binari, il celebre ponticello verde che la sovrastava, erano divenuti parte integrante del paesaggio emotivo e sentimentale di chi ogni giorno lo attraversava per studio, lavoro, amicizia, amore o divertimento. Alzi la mano chi non è mai giunto qui alla ricerca di un ristorante, di un locale o un mercatino con prodotti e merci tipiche. Ma, aldilà della romantica nuvola di vapore, da oggi si volta pagina, e per i viaggiatori inizierà una inedita routine. Con la chiusura di Porta Genova, i treni della linea regionale non arriveranno più qui. Il nuovo assetto, reso possibile anche dal completamento della nuova metropolitana M4, prevede che i convogli si attestino principalmente a Milano San Cristoforo (diventato hub di interscambio con la linea blu) o vengano deviati verso Rogoredo. Per chi era abituato a scendere «in centro città» e magari andare a piedi verso via Torino o il Ticinese, significherà modificare le proprie abitudini: niente più interscambio diretto con la M2 a Porta Genova, ma un passaggio sulla blu o l’utilizzo delle linee di superficie. Una rivoluzione logistica necessaria, dicono i tecnici, per alleggerire la pressione sul nodo urbano e ricucire il tessuto della città. Passando al futuro, cosa succederà adesso a quell'enorme vuoto sul territorio? La chiusura della stazione appare come il primo passo concreto verso la discussa riqualificazione dello Scalo di porta Genova, con tutto ciò che ne consegue. Tantissimi gli studi di fattibilità e i progetti in essere. L’obiettivo primario risulta quello di eliminare la frattura fisica che per lustri ha obbligato residenti, visitatori e turisti a scarpinare sulla celebre scaletta verde (il ponte degli artisti) per passare dal modaiolo distretto Tortona a corso Colombo, strada che porta verso il centro città. Il futuro parla di parchi, nuove connessioni ciclopedonali e spazi culturali, con l’edificio viaggiatori (vincolato dalla Soprintendenza e composto da un corpo centrale a due livelli) che dovrebbe restare a testimonianza del passato, trasformandosi in un contenitore per eventi, mostre o esposizioni, in perfetto stile Navigli.
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