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Alcaraz travolge Sinner, poi la smorfia per l'assegno milionario
Oggi 08-09-25, 09:33
Una superiorità totale, a tratti sconvolgente. E pure un pesantissimo assegno sbattuto in faccia, sia pure con un certo imbarazzo. Carlos Alcaraz ha trascorso forse la sua serata più esaltante, mettendo in mostra il suo miglior tennis ("Ma il meglio deve ancora venire", promette - o minaccia? - lo spagnolo) travolgendo 3 set a 1 Jannik Sinner con un margine che forse il punteggio (6-2 3-6 6-1 6-4) non spiega del tutto. Micidiale al servizio, devastante con il dritto e chirurgico nelle variazioni offensive: il 22enne di Murcia si prende gli Us Open (sesto slam vinto in carriera contro i 4 dell'altoatesino, all'appello mancano solo gli Australian Open) e torna il numero 1 del ranking Atp strappandolo proprio al 24enne di San Candido dopo 65 settimane di regno azzurro. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44018501]] Come sempre accade in questi casi, non è mai chiarissimo capire dove inizino i meriti del vincitore e dove i demeriti dello sconfitto. Sinner sembra aver giocato al di sotto dei suoi standard per potenza, fluidità, precisione. A lungo, come quasi mai accaduto negli ultimi 2 anni, è stato in balìa di Alcaraz. "Di più stasera non avrei potuto fare", si è quasi scusato nel post-gara, parlando al pubblico dell'Arthur Ashe Stadium. E forse ha ragione lui perché contro questo Carlitos qualsiasi altro tennista "umano" avrebbe rischiato di uscire di scena con un triplo 6-0. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44021732]] Non solo gloria, comunque, per il neo-vincitore: da lunedì Alcaraz sarà il primo giocatore al mondo e molto, molto più ricco di quanto non sia già. Gli organizzatori, davanti agli spettatori di Flushing Meadows, gli hanno consegnato in mano un assegno da 4,3 milioni di euro (5 milioni di dollari tondi tondi), che lo spagnolo ha accettato quasi con riluttanza e una mezza smorfia sul volto. Un'ombra passeggera, forse una distrazione dal pensiero fisso che assilla giocatori come lui e Jannik: superarsi a ogni match, diventare sempre più forti, entrare nella leggenda non solo del tennis ma dello sport. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44020939]]
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