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Politica
Arianna Meloni a Fenix, accolta così: un trionfo
Ieri 19-09-25, 18:04
Durante Fenix, le quattro giornate organizzate da Gioventù Nazionale – l'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia – al laghetto dell'Eur di Roma, Arianna Meloni, sorella della premier Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica e del tesseramento di Fdi, ha ricevuto una standing ovation entusiasta. All'arrivo sul palco, i militanti delle prime file, seguiti dall'intera sala, si sono alzati in piedi per applaudirla calorosamente. “Commossa” dal saluto, Arianna ha ripercorso la storia della destra italiana, toccando le corde sentimentali della platea, enfatizzando il passaggio generazionale e l'identità del partito. Ha evocato le origini e le ambizioni di Fratelli d'Italia: “La nostra storia non finirà mai perché passeremo il testimone di generazione in generazione, e lo faremo portando le nostre idee, la nostra identità. Voi siete un po’ come quelle radici che non gelano, ma pronte a far nascere un nuovo albero, con frutti ancora più belli e rigogliosi dell’albero precedente”. Ha ricordato il trionfo del 2022: “La nostra ambizione era quella di costruire il grande partito della Nazione, dei patrioti e dell’identità. Siamo arrivati al 2022 e abbiamo vinto le politiche, rompendo il tetto di cristallo con la prima donna presidente del Consiglio. Non abbiamo festeggiato quel giorno, per noi non era un punto d’arrivo ma di partenza. Forse festeggeremo quando i nostri nipoti racconteranno questa storia”. Ha sottolineato il sacrificio della classe dirigente: “La politica è sacrificio e servizio, non serve una stella sul petto per fare politica. Qui c’è una comunità di uomini e donne che si sacrificano e lo fanno gratis”. L'applauso è stato immediato e prolungato. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44037679]] “Vogliamo essere il simbolo di ciò che il potere non piò cambiare. Abbiamo l’ambizione di restare quelli che eravamo 30 anni fa”, ha proseguito, ribadendo l'impegno per una politica autentica.Arianna ha poi condiviso le sue origini nella militanza: “Garbatella, 1992. Erano gli anni di tangentopoli, delle stragi di mafia, ribolliva dentro la voglia di cambiare. Un giorno vicino alla metropolitana vedo un gruppo di ragazzi, che poi avrei scoperto essere del fronte della gioventù, che vengono letteralmente aggrediti dai ragazzi del centro sociale La Strada. Quell’ingiustizia fu una molla e partii il mio impegno politico. Perché scelsi Garbatella? Perché era dietro casa…”.A Garbatella trovai una grande comunità, con cui abbiamo condiviso tantissimo, una seconda famiglia”, ha aggiunto, dipingendo un quadro vivido di un quartiere romano che divenne il suo "terreno di battaglia" contro Tangentopoli e la mafia.Ai giovani aspiranti politici, ha dato consigli pratici: “Preparatevi, studiate, approfondite. Vedo Giorgia – dice riferendosi alla sorella – studiare ogni singolo giorno, per ore e ore, anche per il dibattito più semplice”. Ha ripetuto l'aneddoto sul non aver festeggiato l'elezione della sorella: “Quando Giorgia Meloni diventò presidente del consiglio non abbiamo festeggiato perchè per noi era un punto di partenza. Vogliamo scrivere una bella pagina di storia, quella di una donna che risvegliò le coscienza con una comunità dietro di lei. festeggeremo quando i nostri nipoti racconteranno questa storia”. “Nessuno immagina di fare presidente del consiglio o deputato perché la politica è sacrificio”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:44103611]]
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