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Bankitalia: "Dazi e tassi", cosa accadrà
31-03-2025, 11:25
"L'incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell'economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell'attività produttiva". E' uno dei passaggi centrali della relazione di Fabio Panetta, governatore di Bankitalia, in occasione dell'Assemblea annuale dei Partecipanti al capitale della Banca d'Italia per l'approvazione del bilancio di esercizio dell'Istituto. Quindi il rapporto tra dazi e tassi d'interesse: "Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori. Da un lato, la debolezza dell'economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l'inflazione. Dall'altro lato, l'aumento dell'incertezza - dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti - impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali". "L'alto livello dei tassi ufficiali registrato nell'ultimo anno ha avuto ripercussioni negative" anche sui risultati di bilancio dell'esercizio 2024, sottolinea Panetta. "Nei primi cinque mesi del 2024 i tassi ufficiali sono rimasti invariati. A partire da giugno, il Consiglio direttivo della BCE ha avviato una graduale riduzione: tra allora e la fine dell'anno il tasso sui depositi presso l'Eurosistema è stato abbassato di 100 punti base, al 3 per cento. Dal 18 settembre 2024, per contenere la variabilità dei tassi di mercato a breve termine, il differenziale di tasso tra le operazioni di rifinanziamento principali e i depositi presso l'Eurosistema è stato ridotto da 50 a 15 punti base. Successivamente, nel corso del 2025 - continua il governatore - il Consiglio ha ulteriormente abbassato i tassi ufficiali di 50 punti base. Parallelamente, nella seconda metà del 2024 sono stati ridotti i reinvestimenti dei titoli in scadenza nell'ambito del programma di acquisto di titoli per l'emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP), con una diminuzione di 7,5 miliardi al mese fino alla cessazione completa a fine anno. Considerando anche le scadenze dei titoli detenuti nell'ambito del programma di acquisto di attività finanziarie (Asset Purchase Programme, APP), l'importo complessivo dei portafogli di titoli detenuti dall'Eurosistema per fini di politica monetaria è sceso di circa 400 miliardi rispetto al 2023. Anche l'ammontare dei fondi erogati dall'Eurosistema alle banche dell'area dell'euro mediante operazioni di rifinanziamento si è fortemente ridotto, da 410 a 34 miliardi. Questa contrazione è dovuta principalmente ai rimborsi delle ultime operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della terza serie (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO3). Alla fine del 2024 l'esposizione complessiva dell'Eurosistema nei confronti delle controparti di politica monetaria era composta esclusivamente da operazioni di rifinanziamento principali con scadenza settimanale e da operazioni a più lungo termine con scadenza trimestrale. Nel complesso, l'andamento delle operazioni di politica monetaria ha comportato una significativa diminuzione del surplus di liquidità dell'area dell'euro, ossia dell'eccesso di depositi detenuti dalle banche presso l'Eurosistema rispetto all'obbligo di riserva. Alla fine del 2024, tale surplus era pari a 2.827 miliardi, in calo di 519 miliardi rispetto all'anno precedente". "Nonostante la contrazione complessiva del fondo rischi generali di 11,4 miliardi negli ultimi due anni - prosegue Panetta nella sua analisi -, il grado di copertura dei rischi rimane adeguato sia nel breve sia nel medio periodo. Inoltre, alla luce delle attuali previsioni di mercato sull'evoluzione dei tassi di interesse, si conferma l'aspettativa di un ritorno a un utile lordo dal 2025". In ogni caso, per comprendere il livello del "terremoto finanziario" attraversato dal mondo, basta un dato: "Nel 2024 la dimensione del bilancio della Banca d'Italia, in linea con quanto osservato per l'intero Eurosistema, si è ridotta per il terzo anno consecutivo, di 149 miliardi di euro. Dal 2021 la contrazione complessiva è stata del 28%, da 1.538 a 1.104 miliardi". "Il calo dell'attivo è riconducibile principalmente alla riduzione delle operazioni di rifinanziamento, scese da 150 a 23 miliardi, e alla diminuzione dei titoli detenuti a fini di politica monetaria, passati da 657 a 591 miliardi - aggiunge -. Di questi, 544 miliardi erano costituiti da titoli di Stato italiani". A valere sull'utile netto dell'esercizio 2024, pari a 844 milioni, "propongo di riconoscere ai partecipanti, come nell'anno precedente, un dividendo di 200 milioni e di destinare 644 milioni allo Stato, con un incremento di 29 milioni rispetto all'esercizio 2023", sono le conclusioni del governatore della Banca d'Italia. "A integrazione del dividendo corrente, ai partecipanti vengono inoltre attribuiti 140 milioni, prelevati dalla posta speciale di stabilizzazione, che risulta così azzerata. In questo modo, l'importo complessivo riconosciuto ai partecipanti raggiunge 340 milioni. Negli ultimi cinque anni, l'importo cumulato effettivamente attribuito ai partecipanti risulta pari a 1.633 milioni, mentre la somma destinata allo Stato sotto forma di utili ammonta a 14.406 milioni, cui si aggiungono 3.361 milioni versati a titolo di imposte correnti, ai fini Ires e Irap",
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