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Calessi: l'opposizione alza i toni sullo spionaggio
Ieri 07-02-25, 10:14
Dopo Almasri, un altro intrigo internazionale infiamma le opposizioni, regalando un nuovo fronte di battaglia e un plot che meriterebbe una serie tv. Parliamo del caso Paragon, dal nome dell'azienda israeliana che ha prodotto il software Graphite, entrato, tramite un bug di WhatsApp, negli smartphone di una novantina di persone in tutto il mondo, tra cui sette italiani (nell'elenco ci sono anche il direttore di Fanpage.it Francesco Cancellato e l'attivista Luca Casarini). Una nota di Palazzo Chigi, mercoledì sera, confermava la violazione segnalata da Meta (proprietaria di WhatsApp) agli utenti interessati, ma ha negato che il governo o l'intelligence abbia mai usato questa applicazione per spiare giornalisti o attivisti ostili al governo. Ha poi chiesto all'Agenzia della Cybersicurezza e al Copasir di far luce sulla vicenda. Nel frattempo si è saputo che Paragon ha interrotto il contratto per violazioni delle norme etiche. Ma non è finita. Un articolo del Guardian, nonostante la smentita del governo, ipotizza che l'esecutivo si sia servito del software per spiare giornalisti scomodi. E così, dopo Almasri, il fronte delle opposizioni è diventato lo spionaggio. Sul piano giudiziario, Casarini ha annunciato che lunedì presenterà un esposto alla magistratura per chiederle di far luce sulla vicenda e soprattutto «accertare chi sono i mandanti». Sul piano politico ieri si sono sommate una serie di iniziative, a livello europeo e nazionale. A Bruxelles il Pd, attraverso Pina Picierno, ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea «affinché spieghi quali misure intende adottare e se intende avviare un'indagine per accertare i responsabili e la portata di questa violazione». Il M5S, dopo quella di giovedì, ha presentato una nuova interrogazione al governo italiano. «Venire a sapere che ci sono giornalisti italiani che sono stati spiati è un attentato alla libertà di stampa, è un attentato ai diritti di uno Stato democratico», ha tuonato Giuseppe Conte, definendola una vicenda «gravissima». Anche il Pd ha presentato una interrogazione alla presidente del Consiglio, al ministro dell'Interno e della Giustizia, citando l'articolo del Guardian: «Chiediamo che il governo venga al più presto in Aula per chiarire questa vicenda dai contorni molto inquietanti e ancora una volta pericolosi per la sicurezza nazionale». Il Copasir ha fatto sapere che si sta occupando della faccenda. Ma ad Angelo Bonelli, Avs, non basta. «Se la notizia fosse confermata», ha detto, facendo riferimento sempre all'articolo del Guardian, «vorremmo sapere chi sono i soggetti, nell'esecutivo italiano o nelle agenzie alle dirette dipendenze del governo, che utilizzavano il software. Ci troviamo di fronte all'ennesimo episodio gravissimo: la presidenza del Consiglio, nella nota diffusa, smentiva di aver mai spiato giornalisti e attivisti, senza però rivelare di aver usato Paragon. Oggi, invece, il quotidiano The Guardian fornisce una versione opposta a quella di Palazzo Chigi. Il governo venga in Aula a spiegare pubblicamente quanto accaduto». E lunedì al Parlamento europeo a Strasburgo, ci sarà una conferenza stampa con il direttore di Fanpage.ite Casarini, come ha annunciato l'eurodeputato del Pd Sandro Ruotolo, responsabile informazione dei dem. Per il governo ha risposto, a sera, Alberto Barachini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, assicurando come «la protezione dei giornalisti, così come la cyber-sicurezza, sono due punti centrali dell'azione di governo» e ricordando come «il tema della cyber-sicurezza è centrale nella nostra azione di governo». Ha ricordato che «non c'è solo il tema delle infiltrazioni nell'ambito dei giornalisti, ma anche il tema delle imprese». Pur precisando di non avere «informazioni in merito», ha confermato come il governo sia a conoscenza del fatto «che esistono molti software non solo di provenienza israeliana ma anche cinese che in qualche modo intervengono per esempio nelle chat utilizzate sugli smartphone». Ha concluso che «è un tema molto strategico che prevede una massima attenzione dei dipartimenti di sicurezza e dei servizi italiani e su questo ovviamente le autorità predisposte stanno lavorando». Siamo solo alla prima puntata.
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