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"Cancellare il nome di Almirante dall'Italia": la sciacallata Pd nel Giorno della memoria
27-01-2025, 11:48
"Per una memoria condivisa" a sinistra propongono di cancellare dalle città italiane il nome di Giorgio Almirante. Giusto per illustrare meglio il concetto di "democrazia" nel Giorno della Memoria. A sostenere la folle tesi non è una personalità qualunque, né un pericoloso "estremista" dei centri sociali, ma un importante esponente del Pd. Secondo Stefano Vaccari, deputato del Partito democratico nonché segretario di presidenza della Camera, l'unico modo per pacificare gli italiani nel nome del ricordo dell'orrore della Shoah sarebbe dunque quello di cancellare una parte importante della politica italiana del Secondo Dopoguerra, la damnatio memoriae dello storico leader del Movimento Sociale che sia pure ostracizzato e tenuto spesso fuori dagli accordi di governo ha sempre partecipato al consesso democratico in Parlamento, in anni ben più "caldi" di questi semplicemente perché a ridosso di quel dramma. "Il 27 gennaio 1945 l'orrore si presentò davanti agli occhi dei militari dell'Armata Rossa che entrarono per la prima volta, liberandolo, nel campo di sterminio di Auschwitz Birkenau. Un massacro sanguinario perpetrato contro ebrei, rom, sinti ma anche omosessuali, neri e disabili nel nome di una ignobile presunzione di superiorità di razza", scrive sui social Vaccari. E fin qui, nulla da eccepire. "Il nazismo poté contare sull'alleanza con il fascismo di Mussolini che assecondò, partecipando attivamente, la tirannia nazista ponendo fine a ogni forma di libertà e democrazia nel nostro Paese". Altra nota a margine: Vaccari scrive quello che, parola più parola meno, ha pronunciato oggi anche la premier Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia che mai ha rinnegato l'eredità politica di Msi, Fiamma e Almirante. Immaginiamo un piccolo circuito tra gli antifascisti. Ma proseguiamo. "In Italia, il 5 agosto 1938 venne fondata la rivista La difesa della Razza. Direttore Telesio Interlandi con al fianco il segretario di Redazione, Giorgio Almirante che ebbe a scrivere: 'Il razzismo ha da essere il cibo di tutti e per tutti' e che 'non c'è che un attestato col quale si possa imporre l'altolà al meticciato e all'ebraismo: l'attestato del sangue'. D'altronde lo stesso Almirante negli anni '70 ribadì: 'Non rinneghiamo niente del nostro passato. Io sono stato fascista e se le stesse circostanze potessero riprodursi, io farei certamente le stesse cose'". Da qui la proposta del deputato dem: "Celebrare il giorno della memoria senza aver fatto i conti con un terribile passato è decisamente ignobile. Rigurgiti fascisti tornano a manifestarsi nel nostro Paese ben tollerati da una destra che mantiene nel suo simbolo la fiamma che evoca il ventennio. Cancellare il nome di Almirante da strade e piazze d'Italia, ben 81, l'ultima a Grosseto, rappresenterebbe la prima, anche se non unica, scelta che politica e istituzioni dovrebbero fare per affermare che c'è una storia condivisa che oggi commemora le vittime dell'Olocausto", conclude.
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