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Decreto Albania, "anche i migranti irregolari": dal Cdm uno schiaffo alle toghe
28-03-2025, 14:29
I migranti irregolari in Italia potranno essere portati anche nel Centro di permanenza per il rimpatrio in Albania, come in qualsiasi altro Cpr: lo ha deciso il Consiglio dei ministri che si è radunato oggi e ha approvato il decreto Albania, un provvedimento che contiene "disposizioni urgenti per il contrasto dell'immigrazione irregolare". Nei centri di Shengjin e Gjader, quindi, potranno finirci anche i migranti attualmente rinchiusi nei Centri di permanenza per i rimpatri in Italia, dunque i destinatari di un decreto di espulsione convalidato dal magistrato. Nei mesi scorsi, i centri in Albania sono stati al centro di un duro braccio di ferro tra il governo e la magistratura, che quasi mai ha convalidato il trattenimento dei migranti in quelle strutture. Il governo, poi, ha affrontato anche il tema della cittadinanza, restringendo le regole dello ius sanguinis, su proposta del ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. In primis, si richiedono prove concrete della residenza in Italia della madre per almeno due anni dopo la nascita del bebè. L'obiettivo dichiarato dell'esecutivo è di "porre fine al traffico di passaporti italiani". Finora, infatti, bastava dichiarare di avere un trisnonno nato nel nostro Paese per poter avere l'opportunità di ottenere la cittadinanza. Cosa che, secondo il governo, aveva dato origine a un vero e proprio "traffico". In Cdm, infine, è stato approvato anche il disegno di legge delega sulla riforma delle amministrazioni straordinarie e degli enti cooperativi e mutualistici, su proposta del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Si tratta di un provvedimento che, come ha spiegato il Mimit, da un lato "semplifica la disciplina dell'amministrazione straordinaria e ne rende più efficiente la gestione e, dall'altro, aggiorna il quadro legislativo per gli enti cooperativi e mutualistici, adattandolo alle nuove dinamiche dell'attuale contesto economico e sociale". In particolare, sono previste la revisione e la semplificazione della disciplina dell'amministrazione straordinaria, con l'obiettivo di "prevenire l'insolvenza, rendere più efficace e tempestiva la gestione delle crisi aziendali e rilanciare le imprese strategiche attraverso misure specifiche per la composizione negoziata".
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