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Ecco il simbolo del declino: il francese che rivuole la Statua della Libertà
Ieri 18-03-25, 06:02
Le truppe di Adolf Hitler entrarono a Parigi nel giro di poche settimane, in quella che fu definita “la guerra lampo”, ma i francesi sembrano aver dimenticato la storia e si esercitano in queste settimane nell'arte di spararla grossa: prima Macron offre l'arma nucleare agli europei, assicurando che il pulsante sarebbe rimasto a Parigi (sai che sollievo), poi l'europarlamentare Raphaël Glucksmann ha chiesto niente meno che la restituzione della Statua della Libertà. Sembra una commedia, ma è la triste realtà dell'Europa e dei politici che invece di aver preso la Bastiglia hanno dimenticato la pastiglia per tenere a freno l'eccitazione anti-Trump. La Casa Bianca ha sommessamente fatto notare a quelli che non riescono a ripulire la Senna (la loro grande impresa olimpica, regolarmente fallita) che senza il Settimo cavalleggeri sbarcato nel Vecchio continente «i francesi oggi parlerebbero tedesco». Basterebbe questo per definire l'infantilismo, l'isteria delle istituzioni europee, dei suoi politici e di leadership che non hanno alcuna esperienza della guerra, neppure nei libri di storia che invece dovrebbero almeno frequentare per evitare la tragedia del loro vuoto cosmico al quale stiamo assistendo. In queste settimane ho fatto numerosi incontri con imprenditori e esponenti del mondo delle istituzioni che hanno bisogno di sapere, di capire, di mettere nero su bianco risposte e proposte per evitare il suicidio politico e economico dell'Europa. Trump è un game changer, è la fine delle vecchie regole del gioco, dei format internazionali così come li abbiamo conosciuti: il G7 difficilmente sopravviverà al suo impatto, il G20 è già un forum svuotato dall'avanzata dei Brics, le Nazioni Unite sono fallite, è ancora in piedi la Nato e dobbiamo sperare che gli “yankee” non decidano di mollarci al nostro destino parolaio, pieno di principi declamati e mai applicati. Il genio che chiede la restituzione della Statua della Libertà non ha capito un fico secco di quel che sta succedendo, esattamente come gran parte della sinistra italiana, travolta dal fallimento culturale, in piena bancarotta morale. L'antiamericanismo è diventato antioccidentalismo, il risultato è che sul ponte sventola bandiera bianca. Nelle prossime ore Trump e Putin avranno un match telefonico, potrebbe andare bene oppure fallire. Noi europei quali risposte abbiamo? Nessuna.guck
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