Famiglia nel bosco, la tutrice: "I bimbi non sanno leggere, cosa scrive la più grande"

Nathan Trevallion, il padre della "famiglia nel bosco" di Palmoli (Chieti), appare «molto più fiducioso» e sereno dopo l'incontro di martedì nella casa famiglia di Vasto con diplomatici dell'ambasciata australiana e assistenti sociali. Le sue parole, confidate ad amici, riguardano l'imminente udienza del 16 dicembre alla Corte d'Appello dell'Aquila, che deciderà sul ricorso contro l'allontanamento dei tre figli disposto il 20 novembre dal Tribunale per i minorenni.Conferma la sua ottimismo Armando Carusi, l'imprenditore che ha offerto gratuitamente per tre mesi il Bed-and-Breakfast "nonna Gemma" come alloggio temporaneo in attesa della ristrutturazione del casolare nel bosco. Carusi, che ha portato cibo fatto in casa (pane, frittata e verdure), descrive una quotidianità sospesa ma con segnali positivi.Intanto, la tutrice dei minori, Maria Luisa Palladino, aggiorna sulle condizioni dei bambini: non sanno leggere, stanno imparando l'alfabeto; la più grande scrive solo il proprio nome sotto dettatura. Nella struttura di Vasto colorano, fanno puzzle e interagiscono con coetanei, comprendendo gradualmente che queste attività sono nel loro interesse. Palladino evidenzia "tasselli positivi"e annuncia che la sua relazione sarà redatta esclusivamente nell'interesse dei minori. Nei prossimi giorni sono previsti richiami vaccinali e una visita da uno specialista in neuropsichiatria infantile per garantire il benessere psicofisico dei piccoli. Si lavora inoltre per aumentare gli incontri con il padre: martedì, giovedì e sabato potrebbero diventare giorni fissi. I tempi di permanenza in struttura potrebbero allungarsi, in attesa della decisione della Corte d'Appello. La vicenda continua a suscitare attenzione internazionale, con la speranza di un ricongiungimento familiare prima di Natale.

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