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Famiglia nel bosco, "segnali di cambiamento": arriva la svolta?
Ieri 18-12-25, 17:51
I genitori della famiglia nel bosco sarebbero cambiati, adottando atteggiamenti sempre più positivi. La vicenda è quella dei coniugi australiani Nathan e Catherine, che hanno deciso di vivere in un casolare nei boschi di Palmoli, in provincia di Chieti in Abruzzo, insieme ai tre figli di 6 e 8 anni. Figli che poi sono stati allontanati dalla coppia su decisione del tribunale dei minori dell'Aquila, che ha giudicato non idoneo il posto in cui i bambini stavano crescendo. Di lì il loro trasferimento in una casa famiglia a Vasto. Con loro anche la mamma, che però può vederli solo durante i pasti. Nel frattempo, i genitori hanno accettato una nuova casa a Palmoliofferta da un imprenditore locale, mentre sono in corso lavori di adeguamentoper le problematiche igienico-sanitarie della dimora originale. “I segnali di cambiamento avviati dai genitori, in termini di responsabilità e attenzione alle esigenze dei minori, costituiscono un elemento positivo che merita di essere sostenuto e consolidato”, ha scritto la curatrice speciale dei tre minori, l’avvocata Marika Bolognese, in un documentodepositato alla Corte d’Appello de L’Aquila. Potrebbe essere la primavera svolta del caso. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45455175]] Il documento, come scrive il quotidianoIl Centro, è stato depositato all’udienza di lunedì 15 dicembre.E anche se si continua a chiedere il rigetto del ricorso presentato dalla coppia,c'è comunque “un’apertura sostanziale”. Apertura senzaprecedenti nella vicenda di Palmoli. In particolaresi riconosce l’impegno, da parte dei genitori, a lavorare per una soluzione senza andare allo scontrocon le istituzioni. Dunque, se da una partela curatriceconferma la legittimitàdell’intervento del 20 novembre scorso,l'allontanamento dei bimbi dalla famiglia, dall’altra riconosce che ipresupposti alla base della decisione stanno venendo meno. Per l’avvocataBolognese “appare significativo rilevare comel’attuale atteggiamento dei genitori risulti mutato in senso positivo”. Nathan e Catherine hanno manifestato“la volontà di aderire alleprescrizioni mediche, dimostrando una maggiore disponibilità a collaborare con i professionisti sanitari, nella consapevolezza che tali accertamenti sono diretti a garantire una tutela piena e informata del benessere dei figli”. Un'evoluzione che, scrive,assume rilievo “proprio nella prospettiva dell’interesse dei minori, che costituisce il parametro di riferimento primario per ogni valutazione del curatore e dell’autorità giudiziaria, emerita di essere valorizzataquale segnale di un percorso potenzialmente orientato a una più serena e responsabile assunzione delle scelte sanitarie nell’interesse dei bambini”. [[ge:kolumbus:liberoquotidiano:45447441]]
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