s
Giustizia, Gaia Tortora: "Perché la sinistra mi fa una tristezza infinita"
Oggi 01-11-25, 12:26
Ancora bordate da Gaia Tortora. Ancora i progressisti nel mirino. “La sinistra che espone cartelli con la scritta ‘No ai pieni poteri’ mi fa tristezza”. La giornalista di La7 esordisce così in un’intervista al Foglio, una critica serrata, senza mezzi termini verso l’opposizione e il tono del dibattito politico attorno alla riforma della giustizia approvata dal governo Meloni e ora attesa dal referendum confermativo. Figlia di Enzo Tortora, vittima di uno dei più noti errori giudiziari della storia italiana, la conduttrice non nasconde il fastidio per la piega assunta dalla discussione pubblica: “L’Aula è come sempre un Asilo Mariuccia – aggiunge – e la sinistra mi fa una tristezza infinita”. E ancora: “Io non sono un cartello”. Parole durissime, che arrivano mentre il centrosinistra si mobilita in vista del referendum confermativo denunciando il presunto rischio di un accentramento di poteri nelle mani dell’esecutivo. L’opposizione sostiene che la riforma, e in particolare la separazione delle carriere tra giudici e pm, possa indebolire l’indipendenza della magistratura e minare l’equilibrio democratico. Tortora, però, smonta le accuse: “Io ho toccato con mano, insieme a mio padre, il livello di violenza del potere giudiziario che non risponde di nulla. Ecco, questo sistema, semmai, è il contrario della democrazia. È facile scrivere un cartello, con una frasetta infantile. Ma io non sono una frasetta”. Alla domanda se i “pieni poteri” non siano piuttosto quelli dei pubblici ministeri, Gaia Tortora risponde senza esitazione: “Sì, è così. Ciò detto, questa non è la ‘riforma della giustizia’, ma la riforma di una sua parte. Non è la soluzione definitiva a tanti problemi, ma è un passo in avanti di un lungo cammino. E questo va riconosciuto al ministro Carlo Nordio”. Pur condividendo lo spirito della riforma, la giornalista spiega di aver scelto di non entrare nel comitato per il sì: “Perché io sono un comitato esistente. Sono il comitato di me stessa. E credo sia la cosa più bella. Me l’hanno chiesto in parecchi, in realtà. Ma preferisco essere libera di andare dove desidero, quando lo desidero. Di dire quello che credo o di non dire niente se il livello del dibattito resta quello di adesso: basso”, conclude Gaia Tortora.
CONTINUA A LEGGERE
1
0
0
Guarda anche
Libero Quotidiano
16:07
Nordio, "dimenticano la loro storia": Pd e Schlein inchiodati
Libero Quotidiano
15:02
Venezuela, schierata la Gerald R. Ford: clamorosa mossa di Donald Trump
Libero Quotidiano
14:47
Jannik Sinner interrompe l'intervista: le immagini che lo sconvolgono
Libero Quotidiano
14:34
Gravidanza, robot e intelligenza artificiale: il caso che cambia la storia
Libero Quotidiano
14:28
"Un uomo tranquillo", la tensione diventa martellante
Libero Quotidiano
14:18
