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Gonzato: la sinistra grida allo scandalo per colpire il ddl Sicurezza
16-01-2025, 09:31
L'inchiesta, ma per vilipendio alla lingua italiana, andrebbe aperta contro l'ambientalista che non dice «donne», bensì «persone socialmente identificate come donne». L'ambientalista si fa chiamare Val - in un video, rilancia: «Persone femminilizzate». È il neoidioma che cancella le differenze di sesso. L'attivista di Extinction Rebellion – l'estinzione è dell'italiano, non dell'ambiente – denuncia di aver subìto abusi dai poliziotti di Brescia durante la perquisizione in questura. La ragazza, assieme ad altri compagni diversamente identificati come uomini e donne, lunedì ha manifestato davanti alla sede di Leonardo, azienda a controllo pubblico che si occupa di sicurezza e difesa, ed è stata portata via. Con lei alcuni rappresentanti di Ultima Generazione e Palestina Libera. «Mi hanno chiesto di togliermi le mutande e fare tre squat (piegamenti sulle gambe, ndr) per dei controlli, a detta loro. Questo trattamento è stato riservato solo a persone femminilizzate». La procura al momento non ha aperto alcuna indagine, e a luglio peraltro, per un'inchiesta avviata a Bologna su un caso analogo, è stata chiesta l'archiviazione. A denunciare era stato sempre Extinction Rebellion. Oggi la sinistra ci riprova, s'indigna. L'unico obiettivo è quello di contestare il disegno di legge Sicurezza. I progressisti vogliono le forze dell'ordine immobili. Pronti? L'OFFENSIVA Parte l'eurodem Alessandra Moretti: «Le dichiarazioni delle attiviste costrette a spogliarsi in questura, a quanto riportato dai giornali, con modalità del tutto umilianti e degradanti, sono sconcertanti. Mi auguro venga fatta chiarezza per la dignità di tutte le donne. Credo che questo caso vada portato all'attenzione della magistratura. I processi», sottolinea Moretti, «vanno fatti in tribunale e non su tivù e giornali». E perché allora, ammesso che venga aperta un'indagine, la vice capodelegazione del Pd tuona sui quotidiani? C'è della confusione a Bruxelles. Irrompe Ilaria Cucchi: «Dalle attiviste di Brescia arriva una denuncia per violazione che sa tanto di 2001, di un clima di intimidazione che non ha niente a che spartire con la nostra democrazia». Le squadracce anti-ambientaliste. La senatrice dell'Alleanza Verdi Sinistra continua, e getta la maschera: «Guardiamo a cosa accade nel frattempo. A Roma i più importanti esponenti della destra aprono allo scudo penale, a uno strumento che garantisca un'impunità pressoché totale agli agenti, impedendo le indagini per accertare i responsabili degli abusi di Stato». La senatrice è in grande forma: «“Sempre dalla parte delle forze dell'ordine”, sostiene all'unisono la maggioranza, e in commissione riprende la discussione del ddl sicurezza, il più grande attacco alla libertà di protesta della storia repubblicana». Tenetevi forte: «Pensano che il momento sia propizio per assestare un colpo micidiale ai diritti». Poi ci sono i giornali di centrosinistra che dimenticano di dire che i controlli sulle donne, com'è normale, sono stati svolti da poliziotte. Pardon, da agenti femminilizzati. La sinistra è imbestialita. Ecco la nota dei 5Stelle: «La risposta dello Stato, legittimata da una legislazione che reprime il dissenso, è stata il fermo di 27 persone (in realtà 23, ndr) trattenute in questura e sottoposte a trattamenti che definire inumani è riduttivo. È inaccettabile che in Italia delle donne siano costrette a denudarsi integralmente e a eseguire piegamenti». Gli adepti di Conte non conoscono la prassi e sentenziano senza che vi sia una sola prova di abusi. Ovviamente i 5Stelle hanno presentato un'interrogazione parlamentare «per chiedere al governo di fare chiarezza e di assumersi la responsabilità politica». Strillano alla «violazione dei diritti umani». In serata il commento di Elly Schlein: «Lo scudo penale per gli agenti è pericoloso. Sarebbe pericoloso», ribadisce, «un quadro in cui si crea una impunità generalizzata. È come quando sulla legge che ha introdotto il reato di tortura la destra dice “si impedisce di lavorare'”. No», si ribella Elly, «si impedisce di torturare...». Capito? LO SCOPRITORE DI SOUMAHORO Alla chiassata si unisce il capo di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: «Si tratta di procedure che lasciano senza parole e configurerebbero una gestione di quel fermo del tutto fuori dalla realtà». Dove c'è Fratoianni ci sono i partigiani dell'Anpi, «sconcertati»: «I fatti necessitano di approfondimenti urgenti nelle sedi competenti. Tra queste», dichiara l'Anpi, «il parlamento, di fronte al quale auspichiamo che il ministro dell'Interno sia chiamato a riferire quanto prima». Sabato sarà di nuovo il momento di Extinction Rebellion: attivisti qualificati come maschi e femmine si riuniranno davanti alla questura di Brescia per una protesta. L'immancabile appuntamento è organizzato da collettivi, centri sociali e altri gruppi di sinistra. «Insieme», avvisano, «rispondiamo all'avanzata autoritaria del governo. Fermiamo il ddl repressione». Prepariamoci alla nuova pagliacciata. Anticipata, da venerdì, dalle mobilitazioni della Rete No ddl Sicurezza: lo slogan è “100mila luci contro il buio del regime". Massima attenzione soprattutto a Roma e Bologna.
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