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I poliziotti fermano i vandali: picchiati, finisce male
Oggi 05-10-25, 06:24
Intervengono per identificare dei writers ma vengono presi d’assalto e rischiano il linciaggio. Ennesima grave aggressione alle forze dell’ordine nella notte tra venerdì e sabato. Sono le 3.50 e corso Buenos Aires è tornato tranquillo dopo ore di scontri tra pro -Pal e forze dell’ordine. Ma la quiete non è destinata a durare a lungo. Cinque ragazzi si mettono infatti ad imbrattare un muro in viale Tunisia, angolo via Manuzio. I giovani, una volta terminato il lavoro, entrano poi all’interno di un bar della zona. La loro “impresa” però non passa inosservata. Un cittadino infatti chiama il 112 per segnalare l’atto vandalico e così in pochi minuti una volante della polizia arriva sul posto per effettuare i controlli del caso. Dell’uomo che ha fatto la chiamata al 112 non c’è traccia, ma lui stesso nella telefonata aveva raccontato che i vandali si erano rifugiati in bar della zona. A questo punto però iniziano i guai. Secondo alcuni testimoni il primo ad opporsi agli agenti è proprio il proprietario che intima loro di uscire dal suo locale. Un invito che naturalmente non può esser accolto. Per questo l’imprenditore rincara da dose e usa parole che non lasciano nessun dubbio sulle sue intenzioni. I poliziotti si sentono infatti intimare di uscire con toni minacciosi «esci dal mio locale altrimenti ti taglio la gola». La situazione si fa sempre più tesa. Quando i due agenti tentano di avvicinare il titolare per portarlo in Questura una trentina di avventori interviene insultandoli e spintonandoli. I poliziotti rischiano il linciaggio ma cominciano ad arrivare in supporto anche altri equipaggi delle volanti. PROGNOSI Scoppia il caos e la situazione si fa sempre più grave tanto che viene richiesto l’intervento di ulteriori pattuglie. Gli aggressori, per lo più magrebini, sembrano incontenibili ma gli agenti delle volanti, grazie alla loro esperienza e professionalità, riescono a gestire la situazione e alla fine tredici persone (tra i 20 e i 61 anni) vengono arrestate per resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. Tra loro 7 uomini e 6 donne, di cui diversi italiani di seconda generazione di origine nordafricana. Allo stesso tempo però tre agenti rimangono feriti. Il primo è stato colpito al naso e all’orecchio e riceverà 6 giorni di prognosi. Così come il secondo, contuso alla pancia e al ginocchio. Più fortunato il terzo che con un colpo alla testa avrà 4 giorni di prognosi. Niente di grave quindi ma risulta comunque evidente che le strade di Milano per le forze dell'ordine stanno diventando sempre più pericolose. Anche perché gli arresti non segnano affatto la fine di questo gravissimo episodio. Gli agenti infatti non hanno vita facile mentre cercano di portare in Questura i 13 aggressori fermati. Gli altri avventori continuano ad assalirli prendendoli a schiaffi, colpendo le auto di servizio e tentando di aprirne le portiere. Secondo alcuni residenti le scritte all'origine dell'incidente non sarebbero collegate alla questione palestinese ma i 5 ragazzi, per il modo in cui erano vestiti, potevano essere benissimo riconducibili ai pro-Pal protagonisti degli scontri di poche ore prima. E sembra proprio che aggredire la polizia sia diventata ormai la regola a Milano. Come infatti dimostra la cronaca, sempre più spesso la divisa viene oltraggiata anziché rispettata. Delle manifestazioni sapete, ormai ogni corteo viene usato dai soliti facinorosi per inveire contro la polizia. Ma sono state tante anche le azioni di controllo del territorio concluse in rivolte e aggressioni. Come il 29 marzo del 2024 quando in via Padova gli equipaggi delle volanti e gli agenti della squadra mobile sono stati presi d’assalto da una trentina di nordafricani e antagonisti del vicino centro sociale T28 mentre cercavano di arrestare un 17enne algerino per il furto di un orologio. Un agente era finito al pronto soccorso per una ferita alla gamba con una prognosi di 7 giorni. O come lo scorso 7 settembre quando un 26enne italiano con precedenti per violenza, minaccia, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale ha preso a pugni e calci alcuni agenti della polfer nella stazione centrale. Solo pochi giorni prima un 33enne nigeriano aveva minacciato con una catena i passeggeri della metropolitana in San Babila per poi prendere a calci e pugni gli agenti intervenuti per bloccarlo. Uno dei poliziotti aveva ricevuto una prognosi di 8 giorni. «IMPUNITI» «Ormai sembra che assaltare una divisa non sia più reato: aggressioni, insulti e violenze contro le Forze dell’Ordine sono diventati una vergognosa abitudine», dice il segretario provinciale del SAP Massimiliano Pirola spiegando che «troppo spesso chi colpisce un poliziotto o un carabiniere viene rimesso subito in libertà, mentre chi serve lo Stato paga le conseguenze sulla propria pelle». «Ancora più grave il fatto che a far esplodere la tensione è stato il titolare del bar che ha intimato agli agenti di uscire dal locale» continua il sindacalista. «Il tutto con minacce gravissime». «Chi rilascia le licenze dovrebbe valutare anche le qualità morali di chi apre un locale». «Serve rispetto per le divise e il coraggio di dire basta a chi le offende e le aggredisce» conclude il segretario. «È il momento di approvare il decreto sicurezza e mettere fine a questa impunità che
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