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Igor Tudor esonerato. Clamoroso: chi arriva
Oggi 27-10-25, 12:13
È ufficiale: Igor Tudor non è più l’allenatore della Juventus. L’esonero del tecnico croato è stato comunicato poco fa, confermando le indiscrezioni anticipate da Sky Sport nella mattinata. Dopo l’ottavo risultato negativo consecutivo e la terza sconfitta di fila — quella pesantissima dell’Olimpico contro la Lazio, terminata 0-1 — la società bianconera ha deciso di interrompere il rapporto con l’ex difensore. La panchina torna dunque a cambiare volto, ancora una volta nel segno dell’emergenza. Tudor, arrivato per dare una scossa a una squadra già in difficoltà, paga un rendimento deludente e un’involuzione preoccupante dal punto di vista del gioco e dei risultati. Nonostante avesse ribadito nel post-gara la volontà di non dimettersi, la società ha preferito agire con decisione, chiudendo la sua breve parentesi. Mercoledì, in occasione di Juventus–Udinese (ore 18.30), sulla panchina bianconera non ci sarà più lui. Al suo posto, in attesa di una scelta definitiva, guiderà la squadra Massimo Brambilla, attuale tecnico della Juventus Next Gen. Una soluzione interna, momentanea ma non improvvisata: Brambilla conosce già diversi giovani presenti in rosa e ha la fiducia di Cristiano Giuntoli e della dirigenza. Nel frattempo, la Juventus guarda già oltre. In cima alla lista dei possibili successori ci sono tre nomi: Raffaele Palladino, Roberto Mancini e Luciano Spalletti. Il primo rappresenta la via più logica e coerente con la linea giovane e italiana voluta dal club. Palladino, uscito dalla Fiorentina in estate, ha già dimostrato di saper dare identità e gioco, e piace per la capacità di valorizzare i talenti emergenti. Mancini, reduce dall’esperienza con l’Arabia Saudita, porterebbe invece esperienza e leadership internazionale, anche se il suo ingaggio resta un ostacolo. Spalletti, infine, è un nome che affascina la piazza: libero dopo l’Europeo deludente con l’Italia, sarebbe la garanzia di un progetto tecnico ambizioso, ma resta da capire se la Juventus abbia la forza economica e politica per convincerlo. In questo scenario di incertezza, le parole di Alessandro Del Piero, pronunciate domenica sera a Sky Sport, suonano come una riflessione lucida e profonda: “Tudor lo conosco bene, ma oggi la Juventus non ha solo un problema di allenatore. È una questione più complessa, che riguarda la struttura della squadra, la sua amalgama e il modo in cui rende. Non si può incolpare solo il tecnico”. Del Piero ha sottolineato come la squadra, pur viva e reattiva a tratti, sembri priva di un’identità solida e di gerarchie chiare: “Non penso che con un altro allenatore questa Juve possa vincere il campionato — conclude — Mancano certezze, manca un undici titolare. Servono tempo e mentalità”. Parole pesanti, che riflettono una verità condivisa da molti: il problema bianconero va oltre l’esonero di Tudor. È un tema strutturale, che coinvolge scelte tecniche, mercato e gestione. Ora la palla passa alla dirigenza, chiamata a scegliere non solo un nuovo allenatore, ma anche una nuova direzione per una Juve che sembra aver smarrito la propria identità.
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